Domani si torna a scuola in Lombardia (e in altre 6 regioni), ma mancano i prof
Suona la campanella per oltre sette milioni di studenti: i primi a rientrare saranno quelli di Lombardia, Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte e Veneto. I sindacati denunciano: "Mancano 200mila docenti"
Finite le vacanze estive, gli studenti italiani sono pronti a tornare in classe per l'inizio del nuovo anno scolastico. Domani, lunedì 12 settembre, saranno oltre sette milioni (7.286.151 per la precisione) i ragazzi e le ragazze che torneranno a sedersi tra i banchi: le prime regioni a partire sono Lombardia, Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte e Veneto. Martedì 13 settembre sarà la volta della Campania, il 14 settembre invece toccherà a Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise. Gli studenti di Lazio, Emila Romagna e Toscana torneranno a scuola mercoledì 15 settembre, mentre gli ultimi a rientrare tra i banchi saranno quelli di Sicilia e Valle d'Aosta, per cui l'inizio delle lezioni è previsto il prossimo 19 settembre. In Alto Adige invece la scuola è iniziata lo scorso 5 settembre.
Dopo tre anni di pandemia, quest'anno, per la prima volta, si tornerà a scuola senza mascherine, tranne per il personale scolastico e gli alunni a rischio, senza orari diversificati, senza misure di distanziamento e non è prevista la didattica a distanza (dad): se un alunno si ammalerà di Covid, insomma, rimarrà a casa come quando si prende una qualunque influenza e non potrà seguire le lezioni dalla sua camera.
La polemica dei docenti
Con il ritorno in classe, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in questi giorni ha assicurato che "i docenti non mancano", ma i sindacati di categoria la pensano diversamente. Secondo le sigle mancano ancora circa 200mila professori e 15mila amministrativi, e non sono stati nominati circa 500 dirigenti previsti perfino dall'organico. Altro aspetto su cui stanno dando battaglia è la mancata presenza del cosiddetto "organico Covid", che due anni fa è stato di 80mila persone tra docenti e Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), dimezzato poi a 40mila l'anno scorso. Sulla questione dei docenti il ministero ha reso noto che con le operazioni d'immissione in ruolo effettuate ad agosto hanno consentito l'assunzione di 50.415 docenti, 9.021 Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) e 317 dirigenti scolastici.
Quest’anno frequenteranno la scuola dell’infanzia 821.970 bambine e bambini, gli alunni della primaria saranno 2.260.929, quelli della secondaria di primo grado saranno 1.557.403, 2.645.849 ragazze e ragazzi andranno alla secondaria di secondo grado. Il 51,1% di questi ultimi frequenterà un indirizzo liceale, il 31,8% un Istituto tecnico, il 17,1% un Professionale.
Per quanto riguarda il personale scolastico, in base ai dati caricati a sistema all’8 settembre e in corso di aggiornamento, nel mese di agosto gli Uffici Scolastici Regionali (Direzioni generali e Uffici di ambito territoriale) hanno continuato a lavorare per un ordinato avvio del nuovo anno. Secondo i dati disponibili alla data di oggi, che sono in aggiornamento, le operazioni di immissione in ruolo effettuate ad agosto hanno consentito l’assunzione di 50.415 docenti, 9.021 Ata (personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 317 dirigenti scolastici.
Covid, le nuove regole
Dalla mascherina alla Dad, il rientro a scuola prevede nuove regole anti-covid. Non è previsto l'obbligo di mascherine. "Successivamente vedremo in base all'evoluzione della situazione epidemiologica", ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza aggiungendo: "Questo non vuol dire che non possa essere usata, il mancato obbligo non comporta che passi il messaggio che la mascherina sia inutile. La mascherina si utilizza quando necessario".
"Il personale a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo Ffp2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente", prevede il vademecum inviato alle scuole dal ministero dell'Istruzione. "Anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un Dpi può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo Ffp2 e dispositivi per la protezione degli occhi", si aggiunge. "Al momento le persone risultate positive al test diagnostico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento. Per il rientro a scuola è necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento", si legge ancora.
È consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre. Come si legge sul sito del ministero dell'istruzione "nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre". Quindi "gli studenti possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi ed avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria".
Per accedere ai locali scolastici non sono previsti controlli sullo stato di salute, ad es. misurazione della temperatura corporea. "Ma, se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da SARS-CoV-2 viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori", si legge ancora tra le Faq. "A titolo esemplificativo, rientrano tra la sintomatologia compatibile con COVID-19: sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere), diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa", viene ricordato. Gli alunni positivi non potranno però utilizzare la Dad: "La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022", si legge nelle faq del documento.
Fonte: Today.it