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Giovanni Pizzocolo

Giornalista Brescia

Braccia aperte per i profughi ucraini, muri per i siriani: l'ipocrisia dell'Europa

Di fronte alla barbarie dell'aggressione russa in Ucraina, l'Europa non poteva restare indifferente e ha aperto le porte a milioni di profughi in fuga. Oltre 70mila persone sono arrivate in Italia nell'arco di 6 settimane e – visto che prima si gridava all'invasione a ogni barca o barchetta diretta a Lampedusa – c'è da chiedersi cosa sia improvvisamente cambiato.

Sicuramente, lo spauracchio dell'uomo nero è più facile da sventolare, mentre gli ucraini hanno il colore della pelle che tanto rassicura gli italiani e – inoltre – hanno pure la fortuna di dirsi cristiani. Di fronte alle immagini delle stragi compiute dai russi, respingerli sarebbe stato fin troppo anche per quei partiti come la Lega che – ormai da decenni – campano con le strategie elettorali della paura. Anche perché sono già passati dai "terroni" agli africani, se si fossero messi contro gli ucraini, poi rimanevano loro solo gli eschimesi.

Resta da capire come mai davanti ai profughi delle guerre in Siria e in Libia, dove anche l'Europa ha provveduto a sganciare le sue (naturalmente giuste) bombe, era un allarme continuo di chi gridava – tra titoloni di giornali e talk show – "sostituzione etnica!", "invasione!", "loro in hotel e noi a lavorare!" e altri deliri xenofobi/razzisti più o meno assortiti.

Durante la crisi siriana, ero nei Balcani quando migliaia di profughi cercavano di raggiungere l'Europa a piedi. Ad ogni frontiera, inclusa quella di Trieste con la Slovenia, c'erano cordoni di militari con folle schiacciate contro le transenne e poi respinte con le cariche, bimbi e neonati costretti a dormire sotto i camion in sosta, anziane signore sedute nel fango sotto la pioggia e, negli occhi di padri e madri di famiglia, la disperazione di chi aveva perso tutto e non trovava nemmeno una mano amica. 

Per loro non abbiamo mosso un dannato dito. Dando per assodato che tutte le guerre portino morte e distruzione (andate a vedervi le immagini di Aleppo), viene il dubbio che accogliere gli ucraini faccia comodo agli interessi dell'imperialismo europeo e statunitense in quella zona, dove si sta giocando – sulla pelle della povera gente – uno scontro che rischia di durare mesi se non anni, per mero opportunismo geopolitico ed economico. 

Infine, visto che siamo diventati tanto accoglienti e siamo tornati (giustamente) a parlare di crimini contro l'umanità, bisognerebbe farsi una domanda: non è che sia criminale anche firmare un accordo con il governo libico per riportare in Africa migranti e profughi, rifugiati e richiedenti asilo, tenendoli così lontani dalle nostre coste? In Libia, nei lager dove vengono incarcerati, omicidi, torture e stupri sono all'ordine del giorno, le persone vengono rapite e uccise se i parenti non pagano: "crimini contro l'umanità", secondo la missione indipendente ONU svolta nel novembre 2021. È una bella domanda da farsi, perché sappiamo bene chi sono gli aguzzini libici, ma il governo italiano non è altrettando disumano e spietato, firmando accordi con loro?

P.S. Lo scorso weekend, nel silenzio assordante dei media, sono annegati nel Mediterraneo oltre 60 migranti diretti in Italia, davanti alle coste di Libia e Tunisia. Sono morti perché mancano i soccorsi. Due pesi e due misure: per i governi, i profughi sono solo pedine politiche da sfruttare all'occorrenza; la carta dell'accoglienza – se si decide di giocarla – è esclusivamente per l'utilità ai propri interessi.

Braccia aperte per i profughi ucraini, muri per i siriani: l'ipocrisia dell'Europa

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