Nuovo polo logistico, tutte le criticità ambientali: "Danni all'area protetta e al paesaggio"
Presentato un documento redatto da diverse associazioni ambientaliste (e non solo). Sotto accusa la giunta lonatese guidata dal sindaco Tardani.
Il 12 dicembre scorso, l'associazione Tavolo Ambiente Garda, il comitato No Polo Logistico di Castiglione, il Comitato Parco Colline Moreniche del Garda, Legambiente Circoli del Garda, Laudato Sì e l'Associazione Basta Veleni hanno presentato un documento in cui vengono passate in rassegna tutte le criticità legate all’eventuale costruzione del polo logistico sulla Sp567, di fronte alle fornaci romane di Lonato, affinché il progetto venga revocato. Il documento è stato poi inviato alle province di Brescia e Mantova, ai comuni di Lonato e Castiglione e alla Soprintendenza.
Queste, in sintesi, le criticità rilevate:
- L'area interessata al progetto risulta inserita in un contesto caratterizzato da elevata sensibilità paesaggistica ed ambientale ed appartiene al Corridoio primario della Rete Ecologica Regionale.
- Per la sua dimensione, 93.000 mq di cui 35.000 mq di superficie coperta, la costruzione del Polo Logistico è portatrice di notevoli criticità al Sito di Interesse Comunitario che si trova al confine sul comune di Castiglione delle Stiviere, perché l'area umida del SIC è alimentata dalla falda prossima alla superficie e dalle acque meteoriche intercettate e provenienti dall'area del PA.
- La destinazione logistica dell'area pone alcuni problemi di aumento del carico urbanistico soprattutto di carattere viabilistico.
"Si tratta di una serie di gravi criticità che, viste le osservazioni fatte dai vari enti nel corso della Conferenza dei Servizi del 30 settembre 2022, sembra che solo l'Amministrazione di Lonato non veda – dichiara Daniela Carassai di Tavolo Ambiente Garda –. D'altronde, il Sindaco Tardani ha definito il territorio interessato al progetto 'area degradata' nonostante appartenga al Corridoio Regionale primario e sia catalogata ad elevata sensibilità paesaggistica ed ambientale. Purtroppo, la miopia impedisce all’Amministrazione comunale di Lonato di vedere i danni che la costruzione del polo logistico provocherebbe al prestigioso Sito di Interesse Comunitario di Castiglione".
"Il problema è che le decine e decine di poli logistici che sono sorti nel Bresciano – spiega ancora Daniela Carassai – non sono andati a recuperare una delle tante aree industriali e artigianali dismesse, ma cementificano suolo agricolo. Alla faccia della legge regionale 31 del 2014, che vieta nuovo consumo di campi".
Come ha acclarato l'ultimo report di Ispra, la provincia di Brescia è quella che ha consumato più territorio vergine dopo Roma (271 ettari) e Lonato è al vertice della classifica: "Non possiamo più permetterci – conclude Carassai – questa continua devastazione e svalutazione del territorio. compromettendo la qualità della poca terra che si potrà ancora coltivare".