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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Perché delle truppe italiane sono partite per la Bulgaria

Un contingente dell'esercito italiano è partito oggi verso la Bulgaria: i dettagli (con un record)

Un contingente di soldati dell'esercito italiano è partito per la Bulgaria, sabato 30 luglio. Con l'imbarco dal porto di Bari dei primi autoveicoli tattici e logistici, nonché dei materiali logistici, è iniziato il dispiegamento del contingente italiano che a breve sarà impiegato in Bulgaria nell'ambito del Battle Group eVA (Enhanced Vigilance Activity) guidato all'82esimo Reggimento fanteria "Torino" dell'Esercito Italiano. Lo ha reso noto in un comunicato stampa lo Stato Maggiore della Difesa. Con supporto del nucleo gestione transiti del Reggimento RSOM (Reception Staging and Onward Movement) di Bari, sono stati caricati 55 container, 49 veicoli tattico-logistici e materiali a disposizione del contingente italiano per l'assolvimento della missione autorizzata dalle Autorità politiche italiane sotto egida NATO.

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Per la prima volta dei soldati italiani saranno sul suolo bulgaro: è stato possibile grazie "ad una complessa attività di redazione di accordi tecnico-logistico-amministrativa tra gli Alleati e la Bulgaria, Nazione ospitante", si legge nel comunicato del Ministero della Difesa. L'Italia, dopo un prima fase prettamente logistica fondamentale per l'avvio della missione con l'impiego di circa 750 uomini e donne dell'Esercito, assumerà il ruolo di Framework Nation ovvero la leadership della missione che vedrà il coinvolgimento di altri contingenti dell'Alleanza. 

Con l'adesione all'iniziativa eVA, l'Italia si conferma tra le principali contributrici al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco Est. Le attività operative relative alla missione in Bulgaria saranno condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). "In risposta al contesto di sicurezza più impegnativo in Ucraina e dintorni e alle indicazioni di una possibile invasione armata da parte della Russia, alla fine del 2021 è stata avviata nella NATO l'attuazione di attività di vigilanza rafforzate (eVA) - il comunicato del Ministero della Difesa della Bulgaria - Una di queste attività riguardava la creazione di gruppi tattici in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia, oltre a quelli già costituiti nel resto degli alleati del fianco orientale: Polonia e paesi baltici".

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"Con decisione del suo Consiglio dei ministri del 27 gennaio 2022, la Repubblica di Bulgaria ha definito la sua posizione nazionale sull'istituzione di un gruppo tattico composto da un massimo di 1.000 soldati nel nostro territorio, al quale gli Stati membri della NATO possono contribuire con forze - spiega il comunicato della Difesa bulgara -. Al fine di sincronizzare gli sforzi comuni per migliorare la posizione di difesa e deterrenza in tutta l'Alleanza, tutti i gruppi tattici sul fianco orientale schierati in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria sono stati posti sotto il comando operativo del Comandante supremo alleato in Europa (SACEUR). Per assicurare agli alleati del fianco orientale della NATO, oltre ai gruppi tattici sono state dispiegate unità e formazioni nazionali e alleate fino a una forza totale di 40.000 soldati".

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