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Meningite, parla Roberto Burioni: "L'emergenza si sarebbe potuta evitare"

Il noto medico Roberto Burioni entra nel merito dell'emergenza meningococco tra Brescia e Bergamo: “Con i vaccini si sarebbe potuta evitare”

I casi di meningite nel Basso Sebino si sarebbero potuti evitare con le vaccinazioni: ne è convinto Roberto Burioni, il celebre medico che da anni si batte contro la disinformazione scientifica e la deriva no-vax, professore ordinario all'Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, dove è anche responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica.

Lo scrive su Medicalfacts.it, il portale dedicato alla divulgazione scientifica aperto poco più di un anno fa: “Quello che sta accadendo in questi giorni in Lombardia, con i casi di meningite – scrive Burioni – ci ricorda quant'è importante per tutta la popolazione che tutti vengano vaccinati. I vaccini non servono ad arrestare le epidemie o ad affrontare situazioni di emergenza o anche solo di panico percepito: i vaccini servono a far sì che queste situazioni non si verifichino”.

L'esempio del Regno Unito

Burioni ricorda l'esempio del Regno Unito, dove negli anni '90 si verificavano più di 1.500 casi di meningite all'anno, quasi tre al giorno. “Nel 1999 il ricercatore italiano Rino Rappuoli – scrive ancora Burioni – presenta agli inglesi il vaccino che ha messo a punto e viene decisa un'azione senza precedenti: vaccinare in un anno tutti gli inglesi dall'età di 2 mesi fino ai 18 anni, cosa che avviene con un'altissima adesione volontaria, arrivando a una copertura superiore al 95%”. Il risultato, continua Burioni, è che “la malattia si è azzerata, sparita, scomparsa: non solo tra i vaccinati, ma anche tra le persone che il vaccino non l'avevano mai visto”.

La meningite da meningococco

La meningite da meningocco è una malattia molto pericolosa: è difficile da diagnosticare, nonostante le migliori cure muoiono circa il 10% dei pazienti e il 20% di quelli che si salvano riporta gravi danni permanenti. “Il modo migliore per difenderci da questo batterio – aggiunge Burioni – è semplicemente vaccinare tutti i bambini con un vaccino efficacissimo e sicuro, e fare i dovuti richiami agli adolescenti. Se questo fosse stato fatto negli anni precedenti nel nostro Paese, adesso le persone che sono morte di meningite sarebbero vive, e quelle che affollano i centri vaccinali sarebbero serene a casa a godersi la loro famiglia”.

Chi rischia il contagio da meningococco

Burioni conclude il suo articolo stilando la lista delle persone per cui è consigliata la profilassi antibiotica, secondo le linee guida internazionali:

  • I conviventi, considerando anche l’ambiente di studio (la stessa classe), o di lavoro (la stessa stanza).
  • Chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del malato.
  • Le persone che nei sette giorni precedenti la malattia hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli).
  • I sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre d’intubazione o respirazione bocca a bocca).

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