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Attualità Lodrino

Siccità estrema: il sindaco chiude i rubinetti del paese

Interrotta l'erogazione dell'acqua nelle ore notturne

Rubinetti chiusi durante la notte a Lodrino. Una decisione inevitabile, dato che ormai da maggio si sta ricorrendo all'utilizzo delle autocisterne per rimpinguare l'acquedotto e assicurare ai cittadini acqua potabile. Un problema, quello della carenza di 'oro blu' nel serbatoio in località Mandro, che si è aggravato con il passare dei mesi,  tanto da costringere l'azienda Servizi Valtrompia a chiedere al primo cittadino di Lodrino di interrompere l'erogazione dell'acqua dalle 22.30 alle 6 mattino.

Una richiesta prontamente accolta dal sindaco Bruno Bettinsoli che nei giorni scorsi ha firmato l'ordinanza per la sospensione notturna della distribuzione di acqua: il provvedimento è entrato in vigore martedì 12 luglio. Nella nota diffusa dall'azienda che gestisce il ciclo idrico valtrumplino si leggono le ragioni dello stop all'erogazione per oltre sette ore: mentre nel mese di giugno l'acqua veniva rimpinguata con le autobotti una volta al giorno, a metà luglio si è passati a ben 8 integrazioni in 24 ore. Inevitabile quindi l'adozione del drastico provvedimento che resterà in vigore finché l'emergenza non rientrerà.
 
E Lodrino non è l'unico Comune della Valle Trompia, come del Bresciano, in sofferenza: non è da escludere che ordinanze simili vengano adottate a breve anche da altri paesi della Valtrompia, come della della Valcamonica e della Valsabbia e di altre zone della provincia. Ricordiamo infatti che Lodrino non è l'unico Comune costretto, da mesi, a ricorrere alle cisterne: anche Bovegno e Caregno fanno i conti con riserve idriche ormai agli sgoccioli, così come Gargnano e Piancogno. A Borno i rubinetti sono chiusi - nelle ore notturne - da aprile.

La lista dei Comuni con carenza d'acqua è molto lunga e, purtroppo, è destinata ad allungarsi sempre di più: nelle prossime settimane non sono previste piogge, ma anzi un ritorno dell'anticiclone africano e le scorte idriche sono praticamente esaurite - nel Bresciano come in tutta la Lombardia- e non solo per l'irrigazione dei campi. 

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