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Una provincia malata: batteri da fogna anche nella riserva delle Torbiere

La rivelazione shock dalle analisi di Legambiente

Cattivi odori (se non peggio) alla riserva delle Torbiere del Sebino, riserva naturale riconosciuta dalla convenzione internazionale di Ramsar, vicino al monastero di San Pietro in Lamosa. Le analisi della campagna condotte dalla Goletta dei Laghi di Legambiente hanno riportato una forte carica di enterococchi intestinali, indice della presenza di scarichi fognari non depurati. 

“Il fenomeno era già stato registrato alcuni anni fa dall'Arpa su nostra segnalazione – spiega Silvio Parzanini, presidente di Legambiente Franciacorta – I risultati riportati da Goletta dei Laghi sono l'ennesima dimostrazione che le acque della riserva sono inquinate per la presenza di scolmatori della condotta che collega anche Provaglio al depuratore che, in caso di pioggia consistente, riversa i reflui fognari nelle ferme acque delle Torbiere. È una situazione conosciuta e non più accettabile. Sappiamo che è allo studio un progetto che chiediamo di conoscere perché, per essere davvero efficace, deve essere posto all'esterno della Riserva e trovare un’altra soluzione”

L’area è riconosciuta per le sue bellezze architettoniche come il Monastero di San Pietro in Lamosa, datato all’anno 1083, e per la presenza di una varietà di habitat e di specie di uccelli e pesci rari e a rischio di estinzione.

“Chiediamo ad Acque Bresciane e ai tre Comuni un intervento rapido ed efficace per impedire ai reflui fognari di essere scaricati nella riserva delle Torbiere – ha scritto la Goletta dei Laghi di Legambiente – vero scrigno di biodiversità gioiello posto tra Franciacorta e lago d'Iseo, punto di attrazione di un turismo attento alla natura, di richiamo internazionale. Pesa negativamente la gestione infausta della riserva da parte dell’attuale presidenza e direzione: è ora che le istituzioni intervengano affinché a guidarla siano persone capaci e preparate”.

Le altre analisi: i risultati del monitoraggio sul lago d'Iseo

Trend positivo e risultati eccellenti, invece, per le acque del lago d’Iseo, le quali sono apparse tutte entro i limiti di legge. I punti monitorati quest’anno dal team di volontari della Goletta dei Laghi sulle sponde del Lago d’Iseo  e sottoposti ad analisi microbiologiche sono stati otto:  quattro sulla sponda bergamasca e quattro su quella bresciana. Su quella bresciana è stato effettuato un prelievo presso lo scolmatore di Clusane, uno a lago, di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, presso lo scarico del pontile nord in località Peschiera, a Monte Isola, e presso lo sfioratore del Comune di Pisogne nel canale industriale. Questi ultimi due punti erano usciti fuori dai limiti lo scorso anno. Sulla sponda bergamasca invece è stato effettuato un prelievo a lago, di fronte alla foce del torrente Rino, a Tavernola Bergamasca, alla foce del fiume Oglio e nel canale presso spiaggia "Bar delle Rose" a Costavolpino e, infine, alla foce del torrente Borlezza, a Castro.

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