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Fosforo e veleni, allarme ambientale per lago d'Iseo e fiume Oglio

I risultati di una ricerca dell'università Bicocca di Milano confermano la situazione difficile, dal punto di vista ambientale, per fiume Oglio e lago d'Iseo

I risultati

Gli esiti dello studio hanno scattato una fotografia attuale della situazione delle acque del Sebino e del fiume Oglio. Per quanto riguarda il lago, si registra un calo consistente della presenza di ossigeno soprattutto nei fondali, dove l'acqua scende anche oltre i 150 metri di profondità. Nel contempo però aumenta la presenza di fosforo, considerato uno dei principali rilevatori inquinanti per l'acqua dolce. Anche la temperatura media dell'acqua negli ultimi anni è in continuo aumento.

Il peso dell'effetto antropico è stato rilevato anche nel fiume Oglio, che funziona a doppio regime: da una parte alimenta la falda, dall'altra invece viene alimentato. Tra le sostanze chimiche più diffuse sono stati rilevati i nitrati, la cui origine sarebbe principalmente umana: l'ipotesi è che la loro presenza derivi dagli scarichi civili o dall'utilizzo di fertilizzanti.

Non va sottovalutata nemmeno la presenza di arsenico, che seppure inquinante considerato “naturale” è comunque una sostanza dall'effetto tossico. Alcuni suoi derivati chimici in passato sono stati utilizzati come coloranti o insetticidi: è bene ricordare che un'elevata presenza di arsenico potrebbe anche compromettere la potabilità dell'acqua.

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