Inghilterra, fa paura la nuova variante del coronavirus: cosa sappiamo
Non è la prima volta che il virus muta, ma, in questo caso, spaventa la velocità di trasmissione
La nuova variante del covid-19 che viene dalla Gran Bretagna sta spaventando l'intera Europa. Nonostante l'immediata sospensione dei voli, il virus è già arrivato in Italia. Una donna appena rientrata dal Regno Unito (insieme al suo convivente) si trova in isolamento con una forte carica virale, individuata grazie a un tampone; pare un drive-through fatto nella zona di Roma. Sono stati messi in isolamento sia il compagno sia i contatti più stretti. A detta degli esperti, questa nuova variante sta probabilmente girando ormai da lungo tempo ed è esplosa solo ora in Inghilterra: basti pensare che la variante di Wuhan era in Italia già dal novembre 2019 ed è stata individuata a Codogno solo 4 mesi dopo.
La nuova variante del coronavirus: cosa sappiamo
Il primo a dare l'allarme era stato il premier britannico Boris Johnson, il quale aveva avvertito che la variante mutata del coronavirus ha una trasmissibilità molto maggiore, del 70% in più, senza fortunatamente essere più letale. Ma a terrorizzare è stato sopratttutto il ministro della Sanità Matt Hancock, il quale ha sostenuto che la nuova variante è "fuori controllo". Invece il capo dell'Autorità Sanitaria britannica Chris Witty aveva spiegato due cose molte molto importante: la prima è che non è provato che la nuova variante sia più letale e non esiste ad oggi nessun elemento che faccia pensare che sia più resistente ai vaccini di cui in Gran Bretagna inizia in questi giorni la somministrazione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la nuova variante Covid "potrebbe incidere sull'efficacia di alcuni metodi diagnostici". Ovvero che potrebbe sfuggire ai test del tampone. Non è la prima volta che il virus muta: "È già accaduto – spiega il virologo Andrea Crisanti – con la variante di Shanghai che ha soppiantato quella di Whuan. Adesso la priorità è dare risorse adeguate ai laboratori per fare i sequenziamenti".
La variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna è stata tra l'altro già rintracciata anche in Olanda, Danimarca, Australia e forse Sudafrica. I governi europei hanno chiuso i collegamenti con la Gran Bretagna. La stretta, come spesso accade in ambito Ue, è avvenuta in ordine sparso. Ha iniziato l'Olanda, sospendendo i voli con Londra fino al primo gennaio. Poi è stato il turno del Belgio (anche i treni) e dell'Italia. L'ordinanza, annunciata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e firmata dal titolare della Salute Roberto Speranza, è già entrata in vigore, fino al 6 gennaio. E l'ultimo volo della British da Londra è atterrato nel pomeriggio a Fiumicino. Una decisione preso dopo un "confronto con gli scienziati", ha spiegato Speranza.
Lo stop ai voli è stato deciso anche dalla Germania che, come presidente di turno dell'Ue, si è attivata per fare il punto della situazione con i partner. Convocando una videoconferenza a cui hanno partecipato Angela Merkel, Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen e Charles Michel (assente l'Italia) nel tentativo di trovare una risposta comune a questa nuova emergenza. Nel frattempo – in attesa del vertice urgente convocato questa mattina dal Consiglio europeo per il coordinamento dell ’Ue sulla risposta alla nuova variante del Covid-19 – l’Italia (come Belgio, Olanda e Austria) ha sospeso i voli con la Gran Bretagna fino al 6 gennaio. Per i passeggeri atterrati ieri è stato reintrodotto l’obbligo di tampone, che era stato sospeso in seguito al Dpcm del 3 dicembre.
VUI202012/01: il nuovo ceppo di SarsCoV-2
Il Corriere della Sera spiega oggi con Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, e Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che il nuovo ceppo di SarsCoV-2, chiamato «VUI202012/01» (variant under investigation) "è stato identificato per la prima volta a metà settembreaLondra e nel Kent, contea a Sudest della capitale. In queste aree, da minoritario, è diventato predominante in poco più di due mesi. Presenta diverse mutazioni, tra cui la principale (N501Y) a livello della proteina spike, che il virus utilizza per legarsi alle cellule umane tramite il recettore ACE2".
Ma l’iter dei vaccini va avanti come previsto. "Il virus muta di più quando replica molto. Ecco perché la comparsa del ceppo inglese dovrebbe portareaun’accelerazione delle campagne vaccinali, accompagnate da indagini sull’effettiva produzione di anticorpi — sostiene Perno —. È possibile studiare l’efficacia dei vaccini sulla variante anche in laboratorio, ma credo che in questo momento sia più utile concentrarsi sui programmi di immunizzazione, dato che non ci sono evidenze che il virus modificato sia meno sensibile al vaccino. Certo, se i soggetti vaccinati dovessero venire infettati dal nuovo ceppo di Sars-CoV-2 saremmo di fronte a una brutta notizia, ma oggi non c’è ragione di ritenere che questo accadrà".
Repubblica invece racconta che in Inghilterra è caccia al paziente zero e gli occhi sono puntati sul Kent, come ha detto Tom Clarke, il responsabile scientifico della rete nazionale Itv, citando uno studio di esperti delle Università di Cambridge, Oxford, Edimburgo e Imperial College: la caratteristica di questo nuovo ceppo di Sars-CoV-2 è che unisce un gran numero di mutazioni già viste, ma solo separatamente, in altre varianti del virus:
Una possibilità è che questo nuovo ceppo si sia sviluppato in Inghilterra all’interno di pazienti, o forse — dice Clarke — «sfortunatamente uno solo di essi», con malattie croniche e/o terminali come il cancro e quindi impossibilitati a combattere il virus. Il quale potrebbe essere rimasto a lungo nei loro corpi, creando così un “effetto laboratorio” per “prosperare” e mutare.
Oggi l’Isola di Elmley ha le sue tre prigioni tutte con un esplosivo tasso di contagi, mentre il vicino distretto di Swale dieci giorni fa faceva segnare 624 casi su 100mila abitanti: il tasso di infezione più alto d’Inghilterra.
Walter Ricciardi: "Ora serve il lockdown"
"Le varianti sono numerose, questa non è certo la prima. Questa è la più preoccupante perché Boris Johnson lo ha evidenziato: bisogna vedere se c'é una connessione effettiva tra la variante inglese e quel balzo del 100% degli infettati in Inghilterra. C'è bisogno di qualche ora di tempo per capire cosa sta succedendo con più attenzione", dice intanto ad Agorà il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo. "E' altamente improbabile" che la nuova variante Gb di coronavirus Sars-CoV-2 che si sta diffondendo in altri Paesi europei ed è arrivata anche in Italia mostri "resistenza in termini di formazione di un'immunità" e quindi risulti 'invulnerabile' ai vaccini in anti-Covid-in arrivo, sostiene Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), intervenuto a 'Buongiorno' su SkyTg24.
Dalle ultime informazioni trapelate, pare che gli inglesi fossero a conoscenza di questo nuovo ceppo da settembre, tacendo la notizia al mondo intero probabilmente per evitare misure ultra-restrittive come quelle attuate negli ultimi giorni. Una variante in cui il virus avrebbe prodotto tre mutazioni, che hanno permesso una maggiore capacità di penetrare nella mucosa nasale. La paura è che il vaccino sia meno efficace, ma, al momento, pare che non sia stata alterata la sua capacità protettiva.
Fonte: Today.it