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Giovanni Pizzocolo

Giornalista Brescia

Bombe e attentati fino all'ultimo massacro, fino all'Armageddon atomico?

Dopo l'attentato alla figlia di Aleksandr Dugin, il sabotaggio al gasdotto Nord Stream e l'attacco al ponte di Kerch in Crimea, la rappresaglia russa era scontata e non si è fatta attendere: da Kiev a Leopoli, in Ucraina si muore sotto una pioggia di missili. A scanso di equivoci, quella che si sta combattendo non è più una guerra tra un aggredito e un invasore. Sul campo sono presenti militari e strateghi inglesi e statunitensi, gli ucraini stanno utilizzando droni, tecnologia e satelliti americani, nonché armamenti per miliardi di dollari messi a disposizione dai paesi Nato negli ultimi mesi. Per usare le parole di Papa Francesco: "Credo sia un errore pensare che sia un film di cowboy, dove ci sono buoni e cattivi. Ed è un errore anche pensare che questa è una guerra tra Russia e Ucraina, questa è una guerra mondiale".

Dopo l'invasione iniziata il 24 febbraio scorso, USA e Europa hanno subito reagito inviando armi agli ucraini, che hanno resistito in modo eroico. Ma, dopo aver fermato la prima avanzata russa, la parola negoziato è sparita dai radar internazionali: anzi, tra marzo ed aprile è stata bloccata – su ordine della Nato – una prima bozza d'accordo Mosca-Kiev. Intravista la possibilità di metterlo alle corde, il volere degli Stati Uniti era di far pagare a Putin il suo avventurismo, da una parte, mentre dall'altra non volevano mettere la firma su un possibile accordo che, di fatto, avrebbe sancito ufficialmente la fine della "pax americana" che perdura dalla caduta del blocco sovietico. Putin deve pagarla non perché sta uccidendo migliaia di civili innocenti (di loro nulla importa, ai potenti delle Terra), ma perché lo zar ha di fatto sfidato l'egemonia statunitense, invadendo una nazione ormai nei radar del proprio impero militare: "La Nato è andata ad abbaiare alle porte della Russia, senza capire che i russi sono imperiali e temono l’insicurezza ai confini", sono ancora le parole di Papa Francesco, da sempre più a suo agio nelle vesti del gesuita, che non in quelle del Santo Padre.

Per la Nato, dunque, Putin non può uscirne indenne o, per dirla col più atlantista dei banchieri, Mario Draghi, "Putin non deve vincere". Qualsiasi negoziato è stato visto in quest'ottica, per i motivi sopra elencati. Ne è nata la sconsiderata strategia di inviare senza alcun controllo armi all'Ucraina, uno Stato mai veramente germogliato dalle ceneri dell'URSS, terra di un capitalismo di frontiera fatto di miseria e corruzione, oligarchi e signori della guerra che nessuno comanda, tantomeno Zelensky, ormai ridotto a poco più di un volto da dare in pasto ai mass media. Intanto, gli uomini dell'intelligence americana fanno le vergini e ammoniscono il suo governo per gli ultimi attacchi terroristici in Russia, come se tutto ciò non fosse già scritto fin dal principio.

Così, all'avventurismo di Putin ne è seguito un altro, altrettanto criminale, per la sola ragione che la Russia è in possesso del più grande arsenale atomico al mondo e si è detta pronto a usarlo, in caso di attacchi alla Federazione dopo i referendum farsa dell'annessione: "Bisogna prendere le parole di Putin sul serio, non considerarle un bluff – ha dichiarato l'ex cancelliera Angela Merkel (quanto manca all'Europa) in un discorso alla Fondazione Kohl –. Confrontarsi con esse non è un segno di debolezza ma di intelligenza politica". Parole al vento, anzi: Zelensky ha persino ratificato la decisione del "Consiglio di sicurezza e difesa nazionale", che vieta la possibilità di negoziare con Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell'Ucraina. Tradotto, nessuna pace possibile e sempre nuove armi, fino all'ultimo massacro, fino all'ultima carneficina; fino all'Armageddon atomico? Finora nessun leader europeo si è mosso negli interessi dei suoi cittadini, cercando di avviare un negoziato. Ora è forse troppo tardi, la ricca Unione ha le sembianze di un grand hotel sull'abisso, spettatore impotente di uno scontro sempre più ferale. Sperando di non dovere presto alzare gli occhi, per vedere un violento bagliore e una nuvola a fungo salire in cielo.

Bombe e attentati fino all'ultimo massacro, fino all'Armageddon atomico?

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