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Livelli dei laghi sempre più bassi, precipitazioni quasi assenti: l’allarme di Confagricoltura

Il presidente dell’organizzazione agricola bresciana, Giovanni Garbelli: “Il cambiamento climatico va fronteggiato. Serve una riflessione globale utilizzando le risorse della Pac per favorire gli investimenti tecnologici e genetici necessari a fronteggiare il contesto mutato”

L’assenza di precipitazioni di questo inverno riporta in primo piano la necessità di mettere in campo investimenti e nuove politiche sul fronte delle risorse idriche.

I dati ufficiali, consultabili sul sito dell’Ente regolatore dei grandi laghi, evidenziano una situazione molto preoccupante per quanto riguarda i bacini lombardi e bresciani in modo particolare. Infatti, le percentuali di riempimento vedono il Lago d’Iseo al 30%, il Garda all’81,4% ed il lago d’Idro con una disponibilità pari al 5,9%.

Questo è il risultato di una riduzione delle precipitazioni stimabile del 75% rispetto alla media stagionale, in particolare per quanto riguarda quelle nevose che costituiscono la “riserva” d’acqua per l’estate. Inoltre, il 2018 che abbiamo appena concluso è stato il quarto anno più caldo nella storia delle rilevazioni meteorologiche.
“Purtroppo i primi dati ufficiali sono molto negativi – commenta Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – ed è necessario sin d’ora, se dovesse continuare così, guardare alla gestione della stagione estiva. Ormai dai primi anni 2000 – continua Garbelli – ci troviamo a gestire con preoccupante frequenza stagioni emergenziali.

Va preso atto – prosegue il presidente di Confagricoltura Brescia – che ormai non si tratta più di una situazione contingente: diventa quindi strategico avviare una programmazione a tutto campo per la gestione delle risorse idriche,  partendo da un miglioramento  dell’efficienza della rete irrigua, e per sostenere le aziende negli investimenti necessari per la modifica dei sistemi di irrigazione, laddove fattibile e sostenibile”.
Non solo: secondo Confagricoltura Brescia, è importante portare questo tema anche sui tavoli di Bruxelles, dove si sta discutendo la riforma della Pac: “Servono risorse e misure della Politica agricola comune – dice ancora Garbelli – per favorire gli investimenti tecnologici e genetici indispensabili per fronteggiare il contesto mutato”.

“Nel breve periodo – chiosa Gabriele Trebeschi, direttore di Confagricoltura Brescia – dovremo monitorare quotidianamente la situazione, lavorando con la Regione Lombardia e con i Consorzi di bonifica; sullo sfondo c’è anche il tema della revisione delle regole di gestione della risorsa idrica che deve tornare a mettere al centro il concetto dell’uso multiplo dell’acqua”.
 

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