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Torna la febbre del Nilo: in Lombardia già 5 casi, due in ospedale

Come ogni estate, il West Nile Virus torna a colpire

Sarebbero già 25 i casi riscontrati di febbre del Nilo (infezione da West Nile Virus) nel territorio italiano dal giugno scorso: di questi 5 sono in Lombardia, di cui 4 in provincia di Mantova e uno in provincia di Pavia, due in ospedale tra cui un 80enne residente a Porto Mantovano (in gravi condizioni, ma ora stabile). Il bollettino di sorveglianza dell'Istituto superiore di Sanità (aggiornato a pochi giorni fa) ha reso nota una prima mappatura: su 24 casi segnalati al 2 settembre, 15 si sarebbero manifestati in forma neuro-invasiva (in Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto) e 9 casi identificati in donatori di sangue (in Emilia Romagna e Lombardia). Il primo caso è stato segnalato dalla Liguria nel mese di giugno: ad oggi nessun decesso tra i casi segnalati. I contagiati lombardi di queste ultime settimane hanno tra i 45 e i 64 anni e più di 75 anni.

La febbre del Nilo

La febbre del Nilo, nota anche come West Nile Fever, è una malattia provocata dal virus West Nile (Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile, da cui prende il nome: oggi è diffuso in Afria, Asia Occientale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e soprattutto le zanzare, più frequentemente del tipo Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. La febbre West Nile, ricordiamo, non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.

Sintomi e rischi

Il periodo di incubazione, dal momento della puntura di zanzara infetta, varia dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di tre settimane nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Tra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana.

Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, occhi rossi, mal di testa, dolori muscolari: negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (uno ogni 150): i casi limite (circa uno su 1.000) possono portare anche alla morte, per encefalite. 

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