Troppo lunghi i tempi di revisione, le forze dell'ordine restano senza etilometro
L'allame lanciato dalla Bassa Bresciana, ma già anticipato la scorsa estate sul Garda: niente più etilometri per le forze dell'ordine
Allarme etilometri nell'hinterland e nella Bassa Bresciana: in un'area da decine di chilometri quadrati, e che comprende i paesi di Bagnolo Mella, Capriano del Colle, Flero, Ghedi e Manerbio, al momento non risulta disponibile nemmeno un etilometro, la strumentazione utilizzata dalle forze dell'ordine per rilevare se chi guida è in stato di ebbrezza o meno.
Lo scrive il Giornale di Brescia: l'allarme è stato lanciato da amministratori e agenti in servizio, e il problema si ripercuote in tutti i paesi dove l'etilometro in dotazione è uno soltanto. Ce ne sono di ancora utilizzabili ad esempio a Leno e Montichiari, dove però in “forze” ce n'erano già due. E gli tutti gli altri? Al momento, a piedi.
Revisioni troppo lente
A Bagnolo Mella, ad esempio, l'etilometro manca sia alla Polizia Locale che ai Carabinieri. Ma come mai? Tempi lunghissimi di revisione, da sei mesi a un anno. L'attrezzatura per essere omologata deve essere puntualmente sottoposta a una revisione tecnica, che a enti e Comuni costa circa 500 euro.
L'accumulo di tanti etilometri da revisionare ha rallentato di molto lo sbrigarsi delle pratiche. Anche perché negli ultimi mesi è stato chiuso anche il centro di revisione abilitato di Roma: l'unico aperto e operativo è quello di Milano, che deve quindi sobbarcarsi i controlli degli etilometri degli oltre 8000 Comuni d'Italia.
Allarme anche sul Garda
Un primo allarme in realtà era stato lanciato anche la scorsa estate, dalla Polizia Locale intercomunale di Calvagese e Muscoline. “I consueti controlli sulla guida sotto l'effetto di sostanze alcoliche – scrive il comandante Stefano Dondelli – quest'anno non sono stati eseguiti, non tanto per la mancanza di volontà ma perché l'etilometro in dotazione è stato inviato a gennaio al Ministero per la consueta e obbligatoria taratura e visita periodica annuale, come stabilito dalla legge”. Inviato a gennaio, non ancora rientrato a settembre.