Lunga vita all'evoluzionismo: "Le razze non esistono. Ma purtroppo esistono i razzisti"
Anche a Brescia il Darwin Day: al Museo di Scienze Naturali il gradito ritorno di Francesco Cavalli Sforza, nella serata dedicata al padre scomparso
Lo dice la scienza, che da sempre si contrappone alle religioni e alle ideologie. “La scienza riesce a quantificare la natura, a renderla misurabile – continua Cavalli Sforza – fino ad arrivare a conclusioni verificabili. Parlando di Homo Sapiens, tutti abbiamo alle spalle le stesse generazioni, tutti abbiamo avuto lo stesso tempo. La storia dell'umanità, qualunque sia stata, è stata una sola”.
Pillole di evoluzionismo
E l'origine dell'uomo moderno? “Dall'Africa Orientale, per poi arrivare in tutto il mondo”. L'importanza del fattore culturale nell'evoluzione: “Se beviamo latte è per un fattore culturale, umano. E lo stesso vale per il frumento. Sapete perché gli europei sono di pelle più chiara dei mediorientali? Perché mangiando tanto frumento, dove non è presente la vitamina D in forma pura, ci siamo schiariti col tempo, per far sì che l'ergosterolo potesse generare vitamina D grazie alla luce del sole. Ed è un fatto culturale poter abitare in una stazione spaziale, o scendere coi batiscafi a migliaia di metri di profondità, o vivere in zone impossibili per l'essere umano inteso come animale: se è possibile, è perché l'abbiamo fatto noi”.
“Le razze non esistono”
Ancora le razze. “Il mondo può essere diviso in popolazioni, sulla base della lingua che si parla: in Nuova Guinea, ad esempio, si parlano più di 800 lingue, e dunque ci sono altrettante popolazioni”. Più del 10% del totale mondiale, dove in tutto ce ne sono circa 6000. “La razza ha una definizione: un gruppo di individui che ha caratteristiche comuni, costanti e ripetibili. Da due cani Chao Chao non nascerà mai un mastino, o un san bernardo. Ma nell'uomo queste differenze non ci sono, anzi: per assurdo le massime differenze si notano all'interno di una piccola popolazione, mentre non si trovano caratteristiche diverse considerando popolazioni più ampie”.
Per tutta sera sul maxi-schermo capeggia una citazione, di papà Luigi: “Sotto la pelle il grado di cuginanza di tutti gli esseri umani è altissimo. Non è possibile separare i gruppi umani attraverso confini genetici definiti o attraverso gruppi di mutazioni genetiche caratterizzanti. Purtroppo siamo noi, che amiamo distinguere il noi dagli altri. Ma le razze umane non esistono nel mondo di fuori: stanno tutte dentro la nostra testa”.