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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Crisanti contro le riaperture: "Così rischiamo fino a 600 morti al giorno"

Il direttore di microbiologia e virologia dell'università di Padova vede nero

Andrea Crisanti vede nero. Secondo il direttore di microbiologia e virologia dell'università di Padova, "se noi continuassimo a stare nella situazione attuale in un mese il numero dei casi diminuirebbe a poche migliaia e avremmo una drastica riduzione dei morti, poche decine. Con le riaperture c'è la possibilità che il numero dei morti aumenti, arrivando anche a 500-600 al giorno". E questo perché, sempre secondo l'esperto, "quando si tolgono le restrizioni le misure di controllo non sono più sufficienti, quindi è chiaro che si sbilancia tutta la dinamica dell'epidemia a favore del virus".

Crisanti non è favorevole alle riaperture decise con il nuovo decreto del governo. Il provvedimento che contiene le misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, entra in vigore da lunedì 26 aprile e sarà valido fino al 31 luglio. Secondo Crisanti "il rischio sono le persone che muoiono. E la maggior parte delle persone non muore in terapia intensiva ma vigile e in condizioni di asfissia, una morte orribile, cominciamo a dire anche queste cose. Quindi - ha continuato - parliamo anche di queste cose perché il rischio non è soltanto sociale, ma anche della singola persona a cui facciamo correre questo rischio".

Intervenuto alla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, l'esperto ha continuato affermando che "da lunedì non andrò al ristorante, perché sono convinto che è sbagliato, voglio dare il buon esempio. Come aiutare queste attività? Penso che ai ristoratori bisognerebbe dare esattamente quello che hanno dichiarato nelle tasse, lira per lira, anzi euro per euro".

Rispetto alla misura del coprifuoco che rimane in vigore dalle 22 alle 5 ma potrebbe essere modificata a giugno se i dati epidemiologici lo permetteranno, Crisanti ha detto che lo "spostamento dalle 22 alle 23 è ininfluente, diciamo che l'unica differenza è che alle 23 i ristoranti possono fare due turni". Per l'esperto dell'università di Padova non bisogna abbassare la guardia nemmeno con la bella stagione alle porte: "Le zone gialle certamente torneranno arancioni o rosse, basta guardare la Sardegna che da bianca è diventata rossa. E non facciamoci illusioni sull'aiuto del clima: il Brasile ha una temperatura media di 26 gradi - ha spiegato riferendosi al Paese sudamericano diventato epicentro mondiale della pandemia - e l'anno scorso Israele è andato in lockdown a metà agosto, quindi...".

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