6 e 13 settembre 2021: tutte le regioni a rischio zona gialla
E' atteso il consueto monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità
I dati epidemiologici lombardi (e bresciani) sono ben al di sotto della soglia di allerta: l'incidenza regionale si attesta appena sopra i 38 nuovi casi ogni 100mila abitanti in sette giorni (a Brescia siamo a 45: il record è di Bergamo, 23) mentre il dato dell'occupazione sugli ospedali, aggiornato al 31 agosto, si ferma al 5,5% dei posti letto totali in area medica e al 2,9% per le terapie intensive. Dunque nessun rischio zona gialla, almeno per ora: i parametri per il passaggio di colore, ricordiamo, sono tre. Il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari deve superare rispettivamente il 10 e il 15%, e l'incidenza settimanale dei contagi deve essere superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti.
Ma il quadro non è così roseo in tutta Italia: ci sono alcune regioni che già “soffrono”, sia per i ritardi nella campagna vaccinale che per il numero ridotto di posti letto in ospedale. In tal senso, la Sicilia è già in zona gialla, ma altre regioni sono a rischio.
Le regioni a rischio zona gialla
Anche Sardegna e Calabria sono a rischio zona gialla (anche se non subito). Il monitoraggio Iss del venerdì apre la strada alle decisioni della cabina e all'eventuale ordinanza del ministro Roberto Speranza. In zona gialla, come è noto, non cambia poi molto nella vita di tutti i giorni: è previsto l'obbligo di mascherina all'aperto. Nei ristoranti al chiuso, dove si accede con green pass, limite di 4 persone al tavolo se non si tratta di conviventi (si attende un aggiornamento definitivo delle Faq, in modo che non ci siano più dubbi su questo dettaglio).
La Sicilia è reduce da una giornata con 1.182 nuovi contagi da coronavirus, secondo i dati dell'ultimo bollettino. Si registrano altri 23 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 22.696 tamponi processati. Gli attuali positivi nella Regione sono 28.125. L'isola resta al primo posto in Italia per contagi giornalieri, il quadro rimane complesso ma la Sicilia dovrebbe comunque evitare la zona arancione.
Le regole attuali prevedono il passaggio in zona gialla quando si supera la soglia di 50 nuovi casi positivi a settimana su 100mila abitanti, i posti letto occupati in terapia intensiva sono oltre il 10% e i ricoveri in area medica sono oltre il 15%. Un'indicazione sul panorama delle regioni più a rischio può essere offerto dall'ultimo report della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 25-31 agosto. Per l'area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (23%) e Calabria (17%); per la terapia intensiva sopra la soglia del 10% Sicilia (13%) e Sardegna (13%).
C'è un elemento da sottolineare con forza. A meno di sorprese, la Sicilia è l'unica regione che resterà in zona gialla almeno fino al 12 settembre. Calabria e Sardegna, regioni definite "in bilico", al 31 agosto hanno un valore (di pochissimo) sotto soglia e quindi rimarranno in zona bianca almeno fino a domenica 12 settembre. E sono i dati del martedì quelli che poi vengono elaborati e utilizzati per il monitoraggio dell'Iss ogni venerdì. E' così che in tutti questi mesi si è preoceduto. A meno di sorprese quindi, in giallo ci resta solo la Sicilia. Ma non si possono mai escludere novità dell'ultim'ora. (Continua a leggere su Today.it)