Covid, variante delta: dove e quanto si è diffusa in provincia di Brescia
Gli ultimi aggiornamento sul contagio
Nessun allarmismo, sia chiaro: la situazione è ampiamente sotto controllo. Ma è giusto monitorare quello che accade. La variante delta (nota anche come variante indiana) ad oggi si è diffusa in 14 Comuni bresciani. Fino a pochi giorni erano stati individuati poco più di una ventina di positivi alla delta, ma è certo che sono molti di più: le previsioni degli esperti la danno come variante predominante già da qui alle prossime settimane.
Questo l'elenco dei paesi in cui è stata trovata la variante delta, pubblicato dal Giornale di Brescia: Bagnolo Mella, Bedizzole, Brescia, Capovalle, Gussago, Iseo, Leno, Lograto, Maclodio, Orzinuovi (dove si è discusso di un primo focolaio), Rezzato, Torbole Casaglia, Travagliato e Valvestino.
Nelle ultime 24 ore solo 6 positivi
Ad oggi, ovviamente, sono molti di più i paesi Covid-free (quindi senza contagi da quasi un mese): ma conoscere la diffusione della delta sarà fondamentale per intervenire il prossimo autunno. Difficile, anzi impossibile che in Italia si raggiunga l'immunità di gregge in tempo, abbastanza per spazzare via la recrudescenza autunnale del virus. Per la cronaca, sono solo 6 i positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore (a Cazzago San Martino, Offlaga, Rezzato, Salò e Vobarno). E' ormai da quasi un mese che non si registra un decesso Covid in provincia di Brescia.
Cosa sta succedendo in Gran Bretagna
Un occhio a quello che succede in Gran Bretagna, Paese ad alto tasso di vaccinazioni (anche se nelle ultime settimane hanno subito un rallentamento) che di fatto sta vivendo ora la terza ondata di Covid, interrotta bruscamente l'inverno scorso da una campagna massiva di vaccinazioni. A fronte di migliaia e migliaia di casi giornalieri, ad oggi si registra un lieve aumento dei ricoveri e delle terapie intensive. Ma è presto per dire cosa stia davvero succedendo.
“Sarà fondamentale – scrive Guido Silvestri di Pillole di Ottimismo – osservare i prossimi 20 giorni nel Regno Unito, in termini di morti e ospedalizzazione per Covid-19. In altre parole, vedremo presto se la curva dei morti raggiungere valori simili al novembre 2020, oppure se si manterrà su livelli molto più bassi, così indicando che il vaccino ha causato una disconnection tra casi e morti dovuti a una marcata riduzione della Infection Fatality Rate. Se la seconda possibilità si dimostrasse quella vera, come speriamo e prevediamo, sarebbe un dato di importanza straordinaria, perché dimostrerebbe che un programma di vaccinazione di massa riduce in modo decisivo i danni sanitari del Covid anche se il virus continua a circolare in modo significativo”.