Due infermieri positivi al coronavirus dopo il richiamo del vaccino
Lo ha reso noto l'Asst Bergamo Ovest: sono 2 i positivi su oltre 1.600 operatori già vaccinati
Ci sono anche due positivi al Covid tra gli oltre 1.600 operatori e dipendenti dell'Asst Bergamo Ovest che hanno già ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer. Lo rende noto la stessa Azienda sociosanitaria, che gestisce gli ospedali di Treviglio e Romano di Lombardia: “Grazie agli screening periodici sugli operatori sanitari – si legge – abbiamo rilevano 2 casi sui circa 1.600 operatori che hanno già ricevuto entrambe le dosi del vaccino”.
Il vaccino Pfizer è efficace al 95%
Gli operatori sono asintomatici, e già al proprio domicilio in isolamento fiduciario. Non è chiaro se si siano positivizzati tra l'inoculazione della prima e della seconda dose, oppure nel “periodo finestra” dettato da Pfizer – dai 7 ai 10 giorni – dopo la somministrazione del richiamo. Potrebbe anche essere il caso, fa sapere ancora l'Asst, di soggetti cosiddetti “non responder”: del resto, la Pfizer ha sempre dichiarato che il prodotto è efficace al 95%.
“La percentuale in Asst è ben al di sotto del 5% delle note informative di Pfizer-BioNTech – chiosa l'Asst bergamasca – In ogni caso, il Ministero della Salute raccomanda, anche dopo la somministrazione di entrambe le dosi del vaccino, di continuare ad attuare scrupolosamente le raccomandazioni di sanità pubblica per il contrasto e il contenimento della diffusione del contagio”.
Buonissime notizie dalla Gran Bretagna
Buone notizie sul vaccino arrivano dalla Gran Bretagna, dove sono già state somministrate oltre 12 milioni e mezzo di dosi. Come riporta il The Sun, già con la prima dose di vaccino Pfizer si otterrebbe una protezione del 65% tra gli adulti, e del 64% per gli over 80: con la seconda dose la protezione sale dal 79 all'84%, in base all'età.
Anche se inferiore al 95% rilevato nei trial clinici i risultati sono più che incoraggianti. Questo tipo di efficacia, infatti, si riferisce alla malattia lieve, la “mild illness”: su casi gravi e potenzialmente mortali la protezione si avvicina al 100%. Anche per la protezione della “mild illness”, comunque, l'efficacia del vaccino anti-Covid è già superiore a quella del vaccino dell'influenza (che in media si attesta al 50%).