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Covid-19, Pierluigi è il primo bresciano che sta provando il vaccino: "Lo faccio per tutti"

È stato lui stesso a presentarsi volontariamente per la sperimentazione

È Pierluigi Currò, 46enne di Gardone Valtrompia ma di casa in via Trumplina a Brescia, il primo volontario bresciano per il test del Grad-Cov2, il vaccino italiano contro il Coronavirus prodotto dalla ReiThera, la cui sperimentazione avviene sotto la direzione dello Spallanzani di Roma con il supporto del Policlinico Giambattista Rossi di Verona.

Consulente e formatore, Currò è titolare dello Studio Polymetis di Puegnago. Ha dichiarato di aver grande fiducia della scienza e di non aver minimamente paura: il Grad-Cov2 è già stato iniettato nel suo corpo.

È stato lui stesso a presentarsi per la sperimentazione, dopo aver visto la notizia della ricerca di volontari in un telegiornale. Dopo visite mediche e analisi del sangue, è risultato idoneo: il 23 settembre gli è stata fatta l'iniezione a Verona. Da allora tiene un diario quotidiano, in cui registra la temperatura corporea ed eventuali effetti collaterali, e verrà sottoposto a visite mediche di controllo (ne ha già fatte 8).

"La pandemia è stata un dramma immenso. Durante il lockdown mi sentivo impotente - ha dichiarato -, mi sono così proposto perché volevo rendermi utile per tutti i miei concittadini".

A provare il vaccino Grad-Cov2 ci sono in tutto 45 volontari sani con un'età tra i 18 e i 55 anni, tra cui c'è anche Pierluigi, e altri 45 con età compresa tra i 65 e gli 85 anni; per quest'ultimo gruppo ci sono ancora posti disponibili. In tutto il mondo sono in corso 126 differenti sperimentazioni: una corsa contro il tempo in vista delle (eventuali, ma probabili) prossime ondate della pandemia, purtroppo anche in Europa.

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