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Quanto dura la protezione del vaccino anti-Covid: gli ultimi studi

Moderna, Johnson&Johnson o Pfizer? Ecco i vaccini più efficaci

L'efficacia del vaccino anti covid da aprile ad oggi si conferma molto elevata nel ridurre i decessi (95,7%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero nei reparti di area medica (93,1%) e in terapia intensiva (95,4%), secondo questo report della Fondazione Gimbe. Ma quanto dura davvero la protezione del vaccino anti covid? In Italia è partita da alcuni giorni la somministrazione della terza dose del vaccino per alcune categorie di soggetti fragili e immunocompromessi. E in molti Paesi si discute sulla necessità o meno di una somministrazione aggiuntiva per tutti. Alla base della questione c'è proprio la durata della protezione offerta dai farmaci approvati dagli enti regolatori e in uso da mesi. Vediamo cosa dicono gli studi più recenti sulla durata dell'efficacia delle somministrazioni.

Quanti mesi dura la protezione del vaccino contro il covid

Un team dell'Università degli Studi di Milano guidato dal farmacologo clinico Francesco Scaglione sta effettuando uno studio su tremila persone vaccinate a gennaio, proprio per capire quanto duri la protezione del vaccino. Il primo step dello studio, a tre mesi dalla vaccinazione, verrà pubblicato sulla rivista specializzata Mayo Clinic Proceedings, ma sono pronti anche i dati a sei mesi. "Valutiamo il calo della risposta anticorpale tramite le IgG anti spike - ha spiegato il medico -. Abbiamo visto che, mentre a tre mesi rimane alta, a sei mesi si abbassa notevolmente nel 40-50% dei soggetti". L'esperto ha ammesso che non esiste una correlazione netta tra livello di anticorpi IgG e protezione effettiva, "ma sappiamo dall'esperienza empirica che la vaccinazione protegge dall'infezione o comunque dalla malattia grave. Anche in presenza di pochi anticorpi IgG, infatti, è possibile che, a contatto con il virus, si attivi una risposta immunitaria rapida grazie ai linfociti".

La protezione offerta dal vaccino Moderna

Il tema della terza dose di vaccino correlato alla durata dell'efficacia del farmaco è in discussione anche negli Stati Uniti. Secondo uno studio dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), il vaccino Moderna è quello più performante. L'efficacia contro i ricoveri ospedalieri è al 92% - contro il 77% del vaccino Comirnaty Pfizer/BioNTech - dopo quattro mesi dalla seconda dose. L'efficacia scende invece al 68% dopo ventotto giorni per il monodose Johnson&Johnson. Sempre per quanto concerne Moderna, alcuni ricercatori del La Jolla Institute for Immunology, in California, affermano in un lavoro pubblicato su Science che l'immunità data dal vaccino dura almeno sei mesi in tutti i gruppi di età, e non ci sono indicatori della necessità di una terza dose.

Quanto durà l'immunità con Pfizer

Per quanto riguarda Pfizer, uno studio realizzato dalla stessa azienda farmaceutica mostra che l'immunità scende notevolmente tra i sei-otto mesi dopo la seconda dose. In un report consegnato alla Food and Drug Administration (Fda), Pfizer ha incluso anche i dati di un'indagine del consorzio sanitario Kaiser Permanente Southern California, secondo cui l'efficacia della vaccinazione piena, senza la terza dose, scenderebbe dall'88% del primo mese dopo la seconda iniezione al 47% dopo cinque mesi. Un altro studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha constatato come l'efficacia di Pfizer sia scesa all'84% dopo quattro-sei mesi dalla seconda dose.

Gli effetti della terza dose

Chi invece studia già gli effetti della terza dose è Israele, che ha iniziato a somministrarla dal mese di luglio. Cosa è emerso finora? Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sulla base dei dati del ministero della Salute, mostra che i casi di contagio e malattia grave calano sostanzialmente. Il tasso di infezione, dodici giorni dopo il booster, è inferiore di 11,3 volte rispetto alle due dosi, mentre il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5 volte. Si tratta di uno studio condotto dal 30 luglio al 31 agosto su 1,13 milioni di over 60 che avevano completato l'immunizzazione cinque mesi prima, divisi in due gruppi (quelli ai quali è stata somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due). La terza dose con Pfizer porterebbe "l'efficacia del vaccino a circa il 95% rispetto alla variante Delta, un valore simile al valore originale riportato contro la mutazione Alfa".

Fonte: Today.it

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