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Coronavirus, in arrivo test italiano sulla saliva: in 6 minuti rivela se si è positivi

Lo hanno creato i ricercatori dell’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi di Varese. Si stanno già realizzando i prototipi per immetterlo sul mercato. Funziona come un test di gravidanza

Il monitoraggio e l’individuazione dei casi di Covid -19, soprattutto degli asintomatici, è un passaggio fondamentale per contenere e bloccare le curve dei contagi. Almeno dal punto di vista della diagnosi del virus arrivano finalmente buone notizie. Esiste un’alternativa tutta italiana ai tamponi rinofaringei che permetterebbe di incrementare in maniera notevole il numero delle persone che accedono regolarmente ai test per diagnosticare il Coronavirus.

Non sono negli States, anche in Italia sono stati messi a punto degli esami davvero rapidi che permettono di riscontrare la positività  al virus grazie a un campione di saliva. Si chiamano test salivari e nell’arco di pochissimi minuti rilevano la presenza del virus. Un’arma davvero preziosa nella lotta al Covid-19 che è stata messa a punto dai ricercatori dell'Università dell'Insubria e dell'Asst dei Sette Laghi di Varese.

Si realizzano i primi prototipi

Secondo quanto comunicato dalle due realtà lombarde, il test non solo funziona, ma sarà presto messo in commercio con un vero e proprio kit. L'Università dell'Insubria ha infatti già siglato un accordo con la NatrixLab di Reggio Emilia e l'azienda sta già lavorando per fornire in tempi rapidi alcuni prototipi con assemblaggi leggermente diversi tra loro, che saranno validati in tempi altrettanto brevi quanto quelli in cui si è svolta la sperimentazione ospedaliera. In questo modo si potrà passare alla realizzazione del test su larga scala e a costi contenuti.

Risultati in 6 minuti

Come e riportato in una nota dalle due strutture, il principio di funzionamento è “simile a quello del test di gravidanza. Su una piccola striscia di carta assorbente si applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita e da 3 a 6 minuti si ottiene il risultato: se si forma una banda il soggetto è negativo, se si formano due bande è positivo". Il test è il risultato di un lavoro di squadra in cui hanno avuto ruoli incisivi il rettore dell'ateneo dell'Insubria Angelo Tagliabue, professore di Odontostomatologia, e Paolo Grossi, infettivologo referente regionale e ministeriale per l'emergenza Covid-19.

Com'è nato il test

L’idea è di Lorenzo Azzi, ricercatore di Odontoiatria, e Mauro Fasano, professore di Biochimica. La realizzazione dei reagenti e dei kit è avvenuta nei laboratori dell'Insubria a Busto Arsizio (Varese) ed è stata coordinata dalla ricercatrice Tiziana Alberio. La sperimentazione è stata condotta nel laboratorio di Microbiologia diretto da Fausto Sessa all'Ospedale di Circolo di Varese, dove in poco più di 2 settimane, dal 16 aprile al 4 maggio, sono stati esaminati i campioni di saliva di 137 soggetti sottoposti al tampone e risultati sia affetti da Covid-19 che sani.

Ogni campione di saliva è stato valutato con due test: quello molecolare, condotto dalla ricercatrice Andreina Baj, e quello sperimentale. "Il test rapido è semplice e sicuro da usare - afferma Azzi - e consente di fare uno screening immediato di primo livello della popolazione. Lo scopo è di identificare i soggetti positivi, soprattutto gli asintomatici portatori del virus, da inviare successivamente a eseguire i test diagnostici di riferimento che, basandosi su metodiche molecolari, necessitano del laboratorio con tempi più lunghi di elaborazione".

Come aggiunge Fasano, delegato del rettore al trasferimento tecnologico, "dai dati che abbiamo raccolto la sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale. Questo passaggio dallo studio alla realizzazione di un progetto a favore della comunità dà grande valore all'attività di ricerca scientifica"

Cosa manca per l'arrivo sul mercato

Ma  prima di arrivare sul mercato dovrà essere certificato "l nostro test salivare - puntualizza Mauro Fasano, è così semplice da poter realmente essere utilizzato da chiunque, ma la certificazione per uso autonomo richiede tempi molto lunghi, mentre sono necessari solo 15 giorni per ottenere quella sotto controllo medico".

Quindi non correte in farmacia, almeno non ora, perché il test sarà inizialmente effettuato da un operatore sanitario “che collabori per esempio con le forze dell'ordine per controlli, oppure con un'azienda che voglia sottoporre i dipendenti all'esame. E speriamo che possa essere messo a disposizione anche dei medici di base”, ha concluso Fasano.

Fonte: Milanotoday.it

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