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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Anche in Lombardia il problema dei no-vax: non vaccinati il 65% dei casi gravi

I dati resi noti da Regione Lombardia: due terzi dei ricoverati in terapia intensiva non sono vaccinati

Anche in Lombardia il problema dei no-vax: sono pochi, il 13% del totale della popolazione e meno del 10% del target vaccinale, eppure pesano per circa il 50% sul totale dei ricoverati e per circa il 65% sui casi gravi e gravissimi, ovvero i ricoverati in terapia intensiva. Al di là delle scelte personali, discutibili, questo “peso” si fa sentire anche sulla collettività e sul sistema sanitario: tra cui il rischio di un ritorno in zona arancione (anche se, con il nuovo decreto in vigore dal 10 gennaio, in realtà cambierebbe assai poco a livello di restrizioni). 

I dati sulle terapie intensive

I dati sui ricoverati in terapia intensiva (aggiornati a sabato 8 gennaio) sono stati resi noti dalla Regione. Sono 238 i pazienti in gravi condizioni in ospedali: di questi 154 non sono vaccinati (il 65%) e 84 hanno ricevuto almeno una dose (il 35%). Non cambia molto in termini di età media: 63 anni tra i no-vax e 64 tra i vaccinati. Dati alla mano, un non vaccinato rischia dalle 16 alle 20 volte in più di finire in terapia intensiva rispetto a chi ha ricevuto almeno una dose.

Più maschi che donne in ospedale

I pazienti che hanno meno di 60 anni sono 46 tra i no-vax (il 30%) e 24 tra i vaccinati (il 29%). Sono 129 i non vaccinati che hanno bisogno di ventilazione intensiva (l’84%) e 66 i vaccinati con almeno una dose (il 79%): 145 i no-vax con polmonite (il 94%) e 73 i vaccinati (l’87%). Si conferma anche la prevalenza di genere: in terapia intensiva sono 169 i maschi ricoverati (103 no-vax e 66 vaccinati) e 69 le donne (51 no-vax e 18 vaccinate). 

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