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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

La curva rallenta: cosa succede dopo Pasqua con le regole anti-Covid?

Il ritorno in zona arancione non prima del 29 marzo. Ma cosa succederà dopo Pasqua se la curva del contagio continua a rallentare?

La curva del contagio in provincia è ancora in calo: lo confermano i dati su base settimanale (trovate i grafici in fondo alla pagina) e la tendenza da qualche giorno sembrerebbe confermata anche in Lombardia. Questo fa ben sperare sul fronte della terza ondata, quando gli ospedali sono ancora in affanno. E non è da escludere, ad oggi, la possibilità di un salto in zona arancione (per la Lombardia): staremo a vedere. Ma che cosa succederà dopo Pasqua con le regole anti-Covid?

Il Dpcm emanato dal presidente del consiglio Mario Draghi lo scorso 2 marzo, e il successivo decreto varato una decina di giorni dopo per contrastare l’esplosione della terza ondata e al tempo stesso disporre nuove restrizioni per le festività, hanno entrambi scadenza il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta. Nello specifico, il decreto legge n.30 del 13 marzo 2021 stabilisce che "dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e  nella  giornata  del  6  aprile 2021, nelle regioni e Province autonome di Trento  e  Bolzano i cui territori si collocano in zona gialla" si applicano le misure stabilite per la zona arancione, mentre nei giorni del 3, 4 e 5 aprile sull’interio territorio nazionale restano in vigore le regole previste per quella rossa. Non essendoci più zone gialle, lo stop agli spostamenti è stato implicitamente confermato almeno fino al 6 aprile, compreso.

Con il Dpcm del 2 marzo il governo ha invece disposto una stretta a partire dalla chiusura delle scuole nelle aree rosse e arancioni e anche in quelle gialle in cui sarà superata per una settimana la soglia dei 250 infetti ogni 100 mila abitanti.  Anche questo provvedimento resterà in vigore fino al 6 aprile, il martedì dopo Pasqua. 

Dopo Pasqua si continua con il sistema a colori: cosa ha detto il ministro Speranza

In una intervista al quotidiano "La Stampa", il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che il sistema a colori resterà in vigore anche alla scadenza del Dpcm che lo ha reiterato. "La scelta - ha affermato il ministro - è stata confermata dagli ultimi decreti del governo e credo sia la più efficace a rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori. Per cui sì, sarà confermata". In linea teorica, dopo il 6 aprile si dovrebbe tornare al "vecchio" sistema a colori che prevedeva la divisione in zone rosse, arancioni, gialle e bianche. Ma a questo punto nulla può essere escluso. Quanto agli sposamenti tra le Regioni Speranza ha detto che "dipenderà dal quadro epidemiologico, ma i nostri scienziati confidano che le misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi". Insomma, la situazione è in divenire e del resto alla scadenza dei decreti mancano ancora più di due settimane.

La speranza di una riduzione dei casi dopo Pasqua anche grazie ai vaccini

Inutile dire che con l’Italia colorata di rosso e arancione, ci si aspetterebbe una drastica riduzione nel numero dei nuovi casi giornalieri così come è avvenuto a novembre con la seconda ondata. Anche la campagna vaccinale però potrebbe iniziare a dare risultati in termini di riduzione di ricoveri e decessi. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità sta già avvenendo: "Analizzando il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione suddivisa per fascia di età 60-79 anni e >= 80, anni si osserva un andamento molto simile nelle due fasce fino all’inizio di febbraio con una piccola inversione di tendenza nell’ultima settimana" si legge in un report pubblicato ieri dall’Iss sulla base di dati aggiornati al 17 marzo.

Iss grafico anziani-2

Per questo l’Iss si aspetta "un’ulteriore diminuzione del numero di casi e della gravità dello stato clinico in questa fascia di età" già nelle prossime settimane "in risposta all’aumento della copertura vaccinale". Ad oggi il 43,8% degli over 80 ha ricevuto almeno la prima dose, ma solo il 28% ha effettuato anche il richiamo. E soprattutto, come mostra un grafico realizzato dalla Fondazione Gimbe (in basso) le differenze tra Regioni sono ancora molto marcate. Ma potrebbe essere un motivo in più per conservare il sistema a colori anche dopo le vacanze. 

vaccinazione over 80 gimbe-2

Fonte: Today.it

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