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Come il governo Conte vuole salvare il Natale

L'esecutivo pensa di togliere il coprifuoco nei giorni della vigilia e di Capodanno per permettere agli italiani di festeggiare. Ma resteranno restrizioni e "forti raccomandazioni" per evitare il contagio in famiglia. Anche nelle zone gialle

La missione è chiara: salvare il Natale degli italiani dall'epidemia di coronavirus. Come farlo, però, il governo Conte non lo ha ancora deciso. Anche se Palazzo Chigi ha annunciato ai bambini che almeno Babbo Natale avrà un'autocertificazione internazionale che gli permetterà di portare i regali e aggirare il coprifuoco, c'è ancora molta confusione sulle scelte e sulle decisioni da prendere e sul fatto che le eventuali regole per il cenone di Natale e la festa di Capodanno siano valide in tutta Italia.

Come il governo Conte vuole salvare il Natale 

Ieri infatti sui giornali si parlava del fatto che l'esecutivo avesse intenzione di concedere le cene in famiglia soltanto a chi era residente nella stessa regione: una regola che dovrebbe però valere soltanto nelle aree rosse - che comunque continuano ad aumentare - e non in tutto lo Stivale. Un'altra idea era quella di concedere il permesso di vedersi per festeggiare soltanto ai familiari di primo grado mentre ora, secondo quanto scrive Repubblica, la curva delle concessioni si sta allargando. Ovvero, si sta pensando di alleggerire direttamente il coprifuoco in tutta Italia. 

Secondo il quotidiano ieri a margine del consiglio dei ministri si è discusso del fatto che, se davvero l'epidemia sta attualmente rallentando, è possibile che a ridosso del Natale la maggior parte delle regioni sia tinta di giallo. E quindi potrebbe non essere necessario confermare la limitazione alla circolazione, anche se resterà, con l'ormai famosa formula del "fortemente raccomandato", la possibilità di sconsigliare di ricevere ospiti in casa. In ogni caso, spiega ancora Repubblica, potersi muovere in città dopo le 22 significherebbe salvare il cenone della vigilia, anche se soltanto con i familiari più stretti. 

L'altra possibilità è quella del Natale differenziato, ovvero con regole diverse da regione a regione. Il governo potrebbe introdurre numeri chiusi per l'accesso alle chiese e un tetto di presenze alle feste con sei persone al tavolo. Ovvero i "parenti più stretti" di cui si parlava nei giorni scorsi: "Se da qui al 25 dicembre avessimo risultati discreti delle misure messe in campo, non possiamo immaginare che ci sia un allentamento dei comportamenti tale da ripetere i comportamenti dell'estate. E quindi si metteranno dei limiti alla larghezza dell'incontro familiare (a Natale), non credo che si potrà andare oltre alla famiglia con i parenti di primo grado", ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo. Il premier avrebbe comunque in animo di concedere una deroga alle restrizioni per permettere agli italiani di trascorrere le feste insieme ai parenti più stretti senza limitazioni riguardo le zone rosse. Anche se il 75-80% dei contagi avviene in famiglia. Dal governo arriveranno solo raccomandazioni. Intanto il ricercatore di virologia Fabrizio Pregliasco in un'intervista a La Stampa prende posizione sul cenone di Natale: "So che sarà dura, ma i nonni sarà meglio lasciarli a casa. Genitori e figli al massimo"

Fonte: Today

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