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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Perché la variante inglese diventerà dominante nelle prossime settimane

Il report dell'Istituto superiore della sanità parla chiaro: la variante inglese potrebbe prendere il sopravvento in Italia

La "variante inglese" spaventa l'Italia e l'Europa. Tra tutte le varianti del coronavirus, infatti, una in particolare potrebbe prendere il sopravvento nelle prossime settimane. Si tratta della cosiddetta "variante inglese'' (VOC 202012/0) che, a causa della sua maggiore trasmissibilità, potrebbe diventare dominante. A lanciare l'allarme è l'Istituto superiore della sanità in un'apposita relazione tecnica sulla diffusione della variante Uk nel nostro paese.

L'indagine, coordinata dall'Iss con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con ministero della Salute, Regioni e Provincie autonome, si è articolata in un campionamento in 2 giorni consecutivi, il 4 e il 5 febbraio, e relativo ai campioni notificati il 3 e 4 febbraio come prime diagnosi e non follow-up. I campioni sono stati scelti in modo random con un campionamento che garantisse una rappresentatività geografica.

Iss: ''Fino al 59% di contagi da variante inglese'' 

La variante 'Vco 202012/01' di Sars-CoV-2, conosciuta come variante inglese, "è stata identificata nell'88% delle Regioni/Province autonome partecipanti" allo studio di prevalenza dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sulla variante Uk. "Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate", con valori compresi "tra 0% e 59%". La variante è cioè presente "con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree" del Paese. Lo precisa la relazione tecnica della ricerca che ha evidenziato come la prevalenza nazionale della variante inglese il 4-5 febbraio era pari al 17,8%.

In totale, si legge, hanno partecipato all'indagine 16 Regioni e Pa. Tre Regioni e Province non hanno partecipato. Una regione invierà i dati nei prossimi giorni, mentre un'altra Regione ha le analisi ancora in corso. Hanno complessivamente partecipato 82 laboratori. Su 3.984 casi con infezione da virus Sars-CoV-2 confermata con real-time Pcr (Rt Pcr), sono stati effettuati 852 sequenziamenti del gene S della proteina Spike o sequenziamenti in Ngs. Di questi, 495 infezioni sono risultate riconducibili a virus Sars-CoV-2 variante inglese.

''Contro la variante inglese rafforzare le misure''

"Considerata la circolazione" della variante inglese di Sars-CoV-2 "nelle diverse aree del Paese – prosegue la relazionec - si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante Voc 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto". 

Secondo l'Iss, "al fine di contenerne ed attenuarne l'impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari è essenziale, in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei, rafforzare e innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese per nel contenere e ridurre la diffusione del virus Sars-CoV-2 mantenendo o riportando rapidamente i valori dell'indice Rt sotto a 1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi (in Italia tale condizione si verifica con un valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi per 100mila abitanti in 7 giorni)".

"Nel contesto italiano in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente, ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità - avverte l'Iss - può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate".

Pregliasco: ''In 3-4 settimane rischiamo guai''

"I numeri attuali di Covid-19 suggeriscono che siamo sul filo del rasoio, in una situazione che rischia di peggiorare, e il prossimo futuro deve essere di grande attenzione continua. La variante inglese di Sars-CoV-2 incombe e in 3-4 settimane rischiamo di trovarci nei guai in alcune aree, dove potrebbe diventare predominante nel giro di questo poco tempo". A fare il punto sulla situazione epidemiologica dell'Italia è Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano. La variante Gb "è un problema e viaggia veloce". "In Lombardia, per fare un esempio, siamo al 30%. In Italia si rischia un andamento via via a macchia d'olio, con alcune aree che vedranno questa variante predominare in breve tempo, prima di altre. Se la variante Gb si diffonde, l'effetto sarà la risalita della curva" di Covid-19. "E poi non è chiaro se questa variante è anche più letale. I dati ancora non sono così robusti, ma qualche segnale di maggior letalità c'è".

A questo si aggiunge il problema legato alle vaccinazioni. "Se siamo in una situazione epidemiologica non entusiasmante - spiega il virologo - diventa più complessa la vaccinazione. Se la struttura sanitaria è impegnata nel trattamento dei malati Covid e nell'affrontare l'impatto dell'epidemia, diventa un problema in più gestire la convocazione per le iniezioni scudo". Pregliasco ammonisce sulla necessità di procedere in fretta con la campagna vaccinale ed esorta ad utilizzare, se possibile, anche il vaccino russo. "Sul vaccino russo anti-Covid, Sputnik V - sostiene - abbiamo visto interessanti risultati dagli studi clinici. Ma non dobbiamo illuderci: bisogna vedere se c'è disponibilità di dosi, perché non è detto che ce ne siano grandi quantità". Infine ribadisce la possibilità di poter produrre il vaccino russo anche nel nostro paese. "Ci sono aziende  - conclude - che con qualche implementazione potrebbero tranquillamente contribuire e produrre a sufficienza". Pregliasco auspica, infine, una regia centralizzata per quanto riguarda l'acquisizione e la gestione delle dosi.

Fonte: Today.it

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