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Super nonna Paolina ha vinto la battaglia: è guarita dal Coronavirus a 90 anni

Paolina Maggiori è tornata a casa dopo un mese trascorso al Città di Brescia. La svolta quando, grazie ad un'infermiera, ha cominciato a vedere - tramite uno smartphone - i suoi nipoti.

Il sorriso, e l'invidiabile tempra, di nonna Paolina sono un'infusione di speranza di cui tutti, in questi tremendi giorni segnati dall'incessante susseguirsi di lutti, abbiamo disperatamente bisogno. A 90 anni suonati è guarita dal Coronavirus e, mercoledì mattina, è tornata nella sua casa, al Villaggio Prealpino di Brescia. Ad attenderla un enorme e colorato striscione dipinto dai nipoti e bis nipoti e l'intero vicinato, assiepato fuori dal cancello della sua abitazione. Perché anche le buone notizie viaggiano in fretta.

Contro ogni previsione e nonostante l'età e le patologie pregresse - soffre di diabete, e in passato ha avuto un'embolia polmonare - ha sconfitto il nemico più pericoloso.

"Tre giorni dopo il ricovero all'ospedale Città di Brescia, avvenuto il 5 marzo, ci hanno comunicato che il tampone era positivo: noi abbiamo pensato che non l'avremmo più rivista", ci racconta la nipote Tiziana. E invece Paolina si è dimostrata, ancora una volta, una donna di ferro. 

Per la 90enne, come per tutti i familiari, sono stati giorni difficilissimi. "Nonna era ricoverata nel reparto infettivi e non aveva con sé nulla, nemmeno un cellulare -  spiega Tiziana-. I medici ogni due giorni ci chiamavano e ci aggiornavano. Per qualche tempo la nonna è stata anche sedata perché non tollerava la maschera per l'ossigeno: si agitava e la strappava. C'erano giorni in cui sembrava stesse meglio, altri in cui era confusa ed agitata. "

Le condizioni della 90enne sono però gradualmente migliorate, tanto che l'è stato tolto l'ossigeno ed è poi stata trasferita in un altro reparto: "Da quel momento abbiamo cominciato a parlare con lei, ma la prima chiamata è stata straziante - ricorda la nipote- .Nonna piangeva: era spaventata e molto provata dalla solitudine e dalla lontananza. Non capiva perché non potessimo andarla a trovare in ospedale e mi ripeteva che voleva andarsene, che voleva morire a casa sua".

La svolta grazie alle videochiamate: "L'infermiera Laura e una collega, che non smetteremo mai di ringraziare, prestavano il loro cellulare privato alla nonna, in modo da poter fare delle videochiamate che si sono rivelate fondamentali. Quando nonna ha visto i suoi nipoti attraverso lo schermo dello smartphone ha cominciato a riprendersi moralmente: non vedeva un volto familiare da quasi un mese."

Tra le tante videochiamate 'terapeutiche' anche quella della nipote Tiziana, in dolce attesa: "Le ho detto che sarebbe diventata nonna bis per la terza volta e lei non stava più nella pelle dalla gioia, voleva tornare a casa".

Un desiderio diventato realtà mercoledì mattina: al secondo tampone negativo, la super nonna Paolina è stata dimessa dal Città di Brescia ed è tornata nella sua casa a godersi figli, nipoti e il suo giardino, che fino a pochi anni fa curava da sola, munita di tosaerba e cariola. 

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