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Coronavirus Padenghe sul Garda

Mega party in hotel, il titolare: "È stata una questione di sopravvivenza"

La mega festa organizzata a Capodanno allo Splendido Bay Luxury Spa Resort di Padenghe sul Garda ha indignato l'Italia intera. Mentre il Codacons e la Comunità del Garda chiedono l'intervento della magistratura, il titolare della struttura si scusa su Facebook.

I volantini eloquenti lasciati sui tavoli dell'albergo non sono serviti a dissuadere i 126 partecipanti al pranzo di Capodanno, accompagnato da balli e canti senza mascherine, dal pubblicare foto e video della festa sui social. Oltre al ristoratore milanese che ha documentato, con dovizia di particolari e orari, il mega party andato in scena allo Splendido Bay Luxury Spa Resort di Padenghe sul Garda altri hanno reso pubblico la festa 'proibita' e interrotta dalla Polizia Locale della Valtenesi. 

E quelle eloquenti immagini hanno fatto rapidamente il giro del web, indignando l'Italia intera. Un pranzo che si è protratto oltre il tramonto, con tanto di Dj e vocalist per intrattenere gli ospiti che, tra una portata e l'altra e centinaia di brindisi, si sono scatenati sulla pista da ballo improvvisata tra i tavoli. Tutti senza mai indossare la mascherina.

I clienti sono stati identificati dagli agenti della Polizia Locale della Valtenesi e il comandante Massimo Landi assicura che non la passeranno liscia: per loro scatterà una multa, da 400 euro ciascuno, per aver violato il Dpcm di Natale. Le eventuali responsabilità e violazioni commesse dal proprietario della struttura, Ivan Favalli, sono ancora al vaglio degli agenti.

Il Codacons chiede l'intervento della magistratura

Nel frattempo l'albergatore ha reso pubblica la sua versione dei fatti in un video postato su Facebook. Spiegazioni che però non sono bastate a placare le (comprensibili) e infuocate polemiche. Il Codacons e la Comunità del Garda chiedono infatti l'intervento della magistratura.

"I partecipanti al veglione illegale hanno messo a rischio la salute della collettività e devono essere indagati penalmente per il possibile reato di concorso in epidemia colposa", fa sapere l'associazione dei consumatori. "Quanto accaduto lede l'immagine di tanti operatori turistici e albergatori che loro malgrado hanno dovuto interrompere la loro attività con danni rilevanti", ha detto Pierlucio Ceresa, segretario dell’ente Comunità del Garda.

Le scuse del titolare

Nella serata di venerdì Favalli ha postato un nuovo lungo messaggio, sempre su Facebook: una sorta di mea culpa in cui chiede "umilmente" scusa.

"Mi preme dichiarare le mie scuse per non essere stato in grado di gestire la situazione è il comportamento degli avventori nel migliore dei modi, state sereni non capiterà ovviamente più", si legge.

"Per me è stata una questione di sopravvivenza (in un anno abbiamo perso 6 mesi di lavoro) - spiega ancora Favalli- il pranzo presso l’hotel era legalmente concesso ci tengo a precisarlo e la cena non è stata servita se non in camera. Con grande rammarico mi rendo conto di aver offeso tutte le persone che in qualche modo hanno sofferto per il Covid, sono 30 anni che gestisco locali con serietà spero che questo fatto non vanifichi i sacrifici di una vita." 
 

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