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Zona rossa in Lombardia: cosa si potrà fare (e cosa no) dopo il Dpcm

L'Italia divisa in zone rosse, arancioni e verdi. I divieti in ogni territorio. Le nuove regole sulle mascherine a scuola e sullo smart working.

Il testo del muovo Dpcm  non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma entrerà in vigore domani, 5 novembre, e durerà fino al 3 dicembre. La firma del premier Conte è arrivata nella notte, al termine di una lotta tra governo e regioni. Nonostante la contrarietà del governatore Attilio Fontana, che si è opposto al lockdown fino all'ultimo, è altamente probabile che la Lombardia finisca nella "fascia rossa". L'Italia è stata infatti divisa in tre zone, a seconda del livello di rischio e dello scenario di gravità: zona rossa, zona arancione e zona verde. 

Cosa c'è nel nuovo Dpcm

Quali sono i criteri per collocare un territorio o un'intera regione in zona rossa, zona arancione o zona verde? Il report dell'Istituto di Superiore di Sanità e del ministero che dividerà l'Italia in tre fasce di rischio deve essere ancora pubblicato, ma sappiamo già che gli indicatori sono in tutto ventuno, dall’occupazione dei posti letto in terapia intensiva alla capacità di fare il tracciamento, dalla diffusione del virus alla rapidità nel fare i tamponi.

Il criterio più importante è la classificazione complessiva del rischio che va da alto a moderato. Poi ci sono gli scenari, che si basano sull'indice di contagio Rt e che hanno un livello tra 1 e 4 e che al momento classificano cinque regioni a rischio lockdown totale. Il combinato disposto di questi due indicatori (rischio alto e scenario 4) porta a finire nella zona rossa. Una zona arancione presenta invece un livello di rischio alto/intermedio.

Le regioni più a rischio dovrebbero essere Piemonte, Lombardia e Calabria oltre alla provincia di Bolzano. In zona arancione dovrebbero esserci invece Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Valle d'Aosta. Ma proprio sui dati, ovvero sui numeri che dovrebbero essere incontrovertibili, si è nel frattempo scatenata una polemica. È il ministro della Salute Roberto Speranza ad assumersi la responsabilità di firmare le ordinanze che faranno scattare il lockdown nei territori definiti zona rossa e in quelli arancioni e verdi. Lo potrà fare "dopo aver sentito i presidenti delle Regioni interessate", secondo una formula che dice tutto e niente. Nelle regioni "caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto", oltre alle misure previste per le zone verdi si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive. Anche in questo caso l’ordinanza ha validità quindici giorni.

Le regole per le zone rosse

Ma cosa si può fare (e cosa no) in una zona rossa secondo il nuovo Dpcm? In sintesi:

  • Divieto di ingresso - "È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati". Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per "comprovate esigenze", e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. È sempre "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".
  • Esercizi commerciali - Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Restano aperti parrucchieri e centri di estetica. Chiusi invece bar e ristoranti tranne che per le consegne a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto.
  • Scuola - Ad eccezione "della scuola dell’infanzia, primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza". Rimane "la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori".
  • Sport - Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto. È "consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale".

Ma alle zone rosse si applicano tutte le limitazioni previste per quelle arancioni e verdi. Le zone arancioni sono quelle "caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto". In esse:

  • "È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori salvo che per gli spostamenti motivati"; sono consentiti gli spostamenti necessari a garantire la didattica in presenza; 
  •  "È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione";
  •  Sono chiusi "bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio" e "fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze";

Nelle zone arancioni (o gialle) si applicano anche le limitazioni previste in quelle verdi e, quindi:

  •     coprifuoco alle ore 22;
  •     autobus e mezzi di trasporto nazionali, regionali e provinciali hanno una capienza del 50%
  •     La didattica a distanza è prevista per tutte le scuole superiori;
  •     alle scuole elementari e medie è prevista l'attività in presenza con mascherina; 
  •     I bar chiudono alle 18, sono chiusi cinema, mostre e musei, sono sospesi tutti i concorsi e nei fine settimana sono chiusi i centri commerciali.
     

Fonte: Today.it
 

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