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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Killer spietato: il coronavirus è causa di morte in 9 casi su 10

L'ultimo report di Istat e Iss sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità: in (quasi) 9 casi su 10 il coronavirus è stata la principale causa di decesso

L'ultimo studio dell'Istat ribalta definitivamente la prospettiva sull'impatto dell'epidemia da Covid-19 sulla mortalità: il virus certo ha fatto più male tra i pazienti più fragili, magari già con diverse patologie pregresse, ma in nove casi su dieci è stata anche la causa primaria della morte di quelle persone, intesa come – da definizione dell'Oms – “la malattia o il traumatismo che ha dato inizio alla catena di eventi morbosi che ha portato direttamente al decesso”. Tradotto: senza coronavirus non sarebbero morti.

L'ultimo report di Istat e Iss

Lo rivela l'ultimo rapporto dell'Istat pubblicato in questi giorni, che ha analizzato 4.942 schede di morte sul totale dei 31.573 decessi segnalati alla Sorveglianza nazionale integrata Covid-19 alla data del 25 maggio 2020. Il report, prodotto congiuntamente da Istat e Iss, Istituto superiore di Sanità, presenta un'analisi approfondita delle malattie presenti sulle schede di morte di soggetti diagnosticati microbiologicamente, tramite tampone positivo al Sars-Cov-2. Tra i quasi 5mila soggetti analizzati, ci sono anche circa 500 deceduti bresciani.

Il Covid e le cause di morte

Dal report emerge che il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell'89% dei decessi di persone positive al coronavirus, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), malattie del sistema respiratorio (1%), diabete (0,6%), demenze (0,6%), malattie dell'apparato digerente (0,5%). La quota di deceduti in cui il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte varia in base all'età, raggiungendo il massimo del 92% nella classe 60-69 anni e il minimo (82%) nelle persone di età inferiore ai 50 anni.

Coronavirus e patologie pregresse

Non va dimenticato, comunque, che il 71,8% dei decessi di persone positive al coronavirus ha almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% ne ha due e il 13,7% ha tre o più concause (un dato che era emerso anche nel report regionale pubblicato lo scorso aprile). Associate al Covid-19, le concause più frequenti sono le cardiopatie ipertensive (18% dei decessi), il diabete mellito (16%), le cardiopatie ischemiche (13%), i tumori (12%): con frequenze inferiori al 10% vi sono malattie croniche delle vie respiratorie, malattie cerebrovascolari, demenze, Alzheimer e obesità.

L'Istat fa sapere che il Covid-19 è una malattia fatale anche in assenza di concause: non ci sono infatti concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, una percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi d'età. Solo nella fascia dagli 0 ai 49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, circa il 18%.

Le complicanze del Covid

Come già riferito di recente da uno studio ancora in corso, spesso per chi sopravvive al Covid le conseguenze possono protrarsi per mesi. Questo perché il virus provoca complicanze pesanti, che possono diventare causa di decesso: dei circa 5mila casi analizzati da Istat e Iss, nel 79% dei decessi la causa è stata la polmonite, nel 55% l'insufficienza respiratoria, nel 6% dei casi lo shock, la sindrome da distress respiratorio acuto o l'edema polmonare, il 3% complicanze cardiache, il 3$ le sepsi e le infezioni non specificate.

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