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Coronavirus

Covid: è morto Maurizio Buratti, il no-vax commentatore de "La Zanzara"

Si è spento all'età di 61 anni il no-vax Maurizio Buratti, meglio chiamato come Mauro da Mantova, assiduo commentatore della trasmissione la Zanzara.

E' morto ieri, lunedì 27 dicembre, in un letto di ospedale MaurIzio Buratti, meglio conosciuto come Mauro da Mantova, il no-vax assiduo commentatore della trasmissione La Zanzara; era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Borgo Trento a Verona. Nell'ultimo periodo le sue condizioni erano peggiorate tanto da non rispondere più alle cure: di professione carrozziere, Mauro aveva 61 anni e viveva a Curtatone, ma era diventato famoso dopo essersi vantato in diretta radiofonica di essere un untore, andando al supermercato con la febbre a 38.  

Voce conosciuta dagli ascoltatori della Zanzara, era intubato e non rispondeva alle cure: a confermarlo era stato proprio il conduttore Giuseppe Cruciani, che in apertura del programma in onda su Radio 24 ventigiorni fa aveva riferito che "si trova in ospedale a Verona, ho avuto modo di sentirlo nei giorni scorsi e si capiva dalla voce che stava malissimo". Buratti era più volte intervenuto durante il programma per ribadire le sue posizioni anti vacciniste, era andato in ospedale soltanto quando le sue condizioni erano peggiorate, e su insistenza dello stesso Cruciani, che era stato contattato dagli ascoltatori vicini al carrozziere mantovano.

Nel corso di un intervento in diretta Buratti aveva raccontato con orgoglio di avere “fatto l’untore” in un ipermercato poco fuori Mantova, girando tra corsie e scaffali con febbre a 38. Nei giorni successivi alla telefonata le sue condizioni si erano aggravate e la community di “fan” lo aveva spinto a rivolgersi all’ospedale, dove è stato ricoverato. Non a Mantova, però - “perché lì ci sono i comunisti, non mi fido”, ha detto - ma a Verona. In un messaggio registrato e mandato in onda da Cruciani, Buratti con voce affaticata confermava: "Mi hanno diagnosticato la polmonite bilaterale, pare sia Covid". Ieri è deceduto.

Sui social si faceva chiamare "Belvaman". Ossessionato da Carlo De Benedetti, in paese era conosciuto per le sue opinioni contro Mario Monti e per i suoi deliri antisemiti. "Ciao Belvaman. Sei stato vittima della tua 'libertà di pensiero', della tua libertà di essere un complottista sconclusionato. Purtroppo potevi scherzare su De Benedetti, Monti, sul potere occulto degli ebrei, su Parenzo, sull'immigrazione, ma sul covid... sul covid no", scrive un amico.

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