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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

Chiusura forzata Covid: l'Art Club chiede risarcimento da 2 milioni di euro

L'attacco frontale di Madame Sisì contro un (presunto) esercizio illegittimo dell'attività amministrativa

Madame Sisì, celebre proprietaria dell'Art Club di Desenzano, chiede un risarcimento di un milione e 988mila euro a Regione Lombardia, a causa della chiusura forzata della sua discoteca, ferma dal 23 febbraio dopo lo scoppio della pandemia. Sotto accusa ci sono l'ultimo Dpcm e l’ordinanza regionale del 21 ottobre, che vietano l'accesso ai locali di intrattenimento.

Scrive l'avvocato di Carlo Tessari – il vero nome di Madame Sisì – nell'atto inviato alla Regione e riportato dal Giornale di Brescia: "Al licenziatario è garantita non solo una specifica tutela, ma un vero e proprio diritto ad essere risarcito qualora sia posto ostacolo temporaneo all’esercizio della licenza stessa dalla Pubblica amministrazione". Secondo il legale, l'indennizzo è dovuto quando la serrata è illegittima e quando – e questo sarebbe il caso dell'Art Club – non c'è stata "una effettiva, puntuale e specifica verifica da parte della Commissione Provinciale per i Pubblici Spettacoli delle reali ed effettive condizioni ostative".

Il proprietario dell'Art Club interroga la Regione su quali siano i parametri utilizzati per definire sicuro o meno un luogo rispetto a un altro, come ad esempio nel trasporto pubblico "ove vi è un grande afflusso di persone". Si tratterebbe quindi di una scelta arbitraria, che avrebbe colpito solo certe attività a scapito di altre. Per l'avvocato, Alessandro Pozzani, un vero e proprio "illegittimo esercizio" dell'attività amministrativa, contro la quale è stata formulata la richiesta di indennizzo da quasi 2 milioni di euro.

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