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Coronavirus

"In terapia intensiva l'83% di non vaccinati: senza di loro ospedali vuoti"

Le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

l governatore del Veneto Luca Zaia è intervenuto giovedì in diretta televisiva su Rai3 ospite della trasmissione Agorà per fornire aggiornamenti sulla situazione epidemiologica nella nostra Regione, una situazione che, ha chiarito Zaia, "non ci fa dormire sonni tranquilli". Il presidente ha spiegato: "I vaccini, diciamolo subito, stanno facendo il loro lavoro, visto che a parità di contagi quotidiani, e il bollettino di oggi ci dice che abbiamo avuto oltre 2.800 nuovi positivi, rispetto alla fase di dicembre dell'anno scorso oggi abbiamo un quarto dei ricoverati". 

In merito alla situazione negli ospedali veneti il presidente Luca Zaia ha poi aggiunto: "Chi sono questi ricoverati? Sono sostanzialmente in terapia intensiva all'83% soggetti non vaccinati e nell'area non critica sono il 55% non vaccinati. Diciamo - ha precisato Zaia - che se non avessi i non vaccinati come problema oggi non avrei una pressione ospedaliera che comincia ad intaccare le prestazioni, perché voglio ricordare la precedente ondata Covid ha per noi significato anche circa 500 mila prestazioni inevase che stiamo ancora in parte recuperando. Il Covid fa danni diretti, ma ne fa anche molti indiretti", ha sottolineato il governatore del Veneto.

Dal 6 dicembre il "super" Green Pass

Circa la nuova misura del cosiddetto super green pass (obbligatorio dal 6 dicembre anche in zona bianca per accedere a molte attività) quale strumento utile per convincere i non vaccinati ad aderire alla campagna vaccinale, o se invece non sarebbe preferibile l'ipotesi di introdurre un vero e proprio obbligo alla vaccinazione contro Covid, il presidente del Veneto Luca Zaia ha detto: "Noi come governatori abbiamo portato avanti questa sfida che è quella di non chiudere e di salvaguardare, per quanto possibile, la salute dei cittadini. La soluzione di mezzo è rappresentata da questo super green pass che ad esempio ci permetterà di non chiudere i confini comunali, di non chiudere ristoranti, bar ed altre attività qualora passassimo in zona arancione. Dall'altro lato, sull'obbligo vaccinale io credo che non sia la via maestra, perché si rischia di creare un muro contro muro. Oltre a questo bisognerebbe che chi parla di obbligo vaccinale ci spieghi anche come lo si dovrebbe applicare, perché mi rifiuto di credere che voglia dire impiego della forza pubblica con l'infermiere che va a vaccinare le persone".  

Fonte: Veronasera.it

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