Seconda ondata, Crisanti: "Un lockdown totale a Natale è nell'ordine delle cose"
Il virologo dell’università di Padova è intervenuto mercoledì mattina a Studio 24: “Così come siamo il sistema è saturo”
Se ne discute da giorni, anzi settimane, nei bar come nei salotti televisivi (e non) di tutto lo Stivale. Ed è il timore della maggior parte della popolazione: ci sarà un nuovo lockdown vista l’impennata di contagi?
Secondo il virologo Andrea Crisanti, uno dei padri del modello veneto per la gestione dell'emergenza Covid, è possibile un nuovo periodo di chiusura totale. “Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”.
Questo il parere espresso da uno degli esperti, più stimati e conosciuti, durante la trasmissione 'Studio 24' di Rainews. Crisanti ha poi citato l’esempio della Gran Bretagna che ha optato per un lockdown durante le vacanze scolastiche.
"Occorre bloccare il virus"
Come di consueto il virologo mette in guarda sui possibili scenari, analizzando quanto accaduto la scorsa primavera: “Il sistema è collassato, via via che i casi sono aumentati: la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus. Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno".
Il professore è intervenuto anche sul tema dei trasporti: “I mezzi affollati sono una situazione che favorisce il contagio. Una cosa che si potrebbe fare è obbligare i passeggeri a indossare mascherine chirurgiche e vietare l’ingresso con mascherine fai da te. Avrebbe più effetto che discutere se diminuire la capienza".
"La pressione negli ospedali sta risalendo"
E non è il solo a dare l’allarme. Anche Massimo Galli, direttore malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, ha lanciato un ammonimento: “La pressione negli ospedali sta salendo rapidamente e bisogna stare molto attenti. La situazione a Milano è critica. Abbiamo pochissimo tempo per intervenire e invertire la tendenza”, ha detto il professore durante un’intervista rilasciata a Fanpage.it