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Un medico e un ingegnere bresciani tra gli "eroi del Covid" premiati da Mattarella

Ci sono anche due bresciani tra i 57 cittadini che si sono distinti nel servizio alla comunità durante l'emergenza Coronavirus: sono gli "Eroi del Covid"

Si sono distinti per ingegno, impegno o atti di solidarietà compiuti nella dura lotta al Coronavirus: per questo sono stati premiati dal presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha deciso conferire l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica agli 'Eroi del Covid': si tratta di persone - infermieri, medici, volontari, professori, uomini delle forze dell’ordine, commesse - che si sono distinte nella fase di emergenza per il nostro Paese.

Un primo gruppo di cittadini - di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica - è stato premiato mercoledì mattina. Dai medici del "paziente 1" di Codogno, in provincia di Lodi, all'imprenditore che ha assunto la vedova di un dipendente, al dottore e all'ingegnere bresciani che hanno avuto l’intuizione di trasformare una maschera da snorkeling in respiratore. "I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali", si legge in un comunicato del Quirinale.

Chi sono gli "eroi del Covid" nominati Cavalieri al merito da Mattarella

Venticinque donne e trentadue uomini, scelti in tutto il Paese per atti di coraggio, solidarietà o ingegno. Ecco chi sono i cittadini nominati da Mattarella "Cavalieri al merito della Repubblica". Il dottor Renato Favero, ex primario dell'ospedale di Gardone Valtrompia ha avuto l’idea di adattare una maschera da snorkelling a scopi sanitari. L'ingegnere Cristian Fracassi ha dato forma all'intuizione che ha poi salvato numerose vite: con l'azienda bresciana Isinnova - la stessa che ha realizzato le valvole stampate in 3D per i macchinari di terapia intensiva - ha costruito la valvola che ha consentito di trasformare una comune maschera nel respiratore Easy Covid 19.

Annalisa Malara e Laura Ricevuti, rispettivamente, anestesista di Lodi e medico del reparto medicina di Codogno, sono le prime ad aver curato il paziente 1 italiano. Maurizio Cecconi, professore di anestesia e cure intensive all’Università Humanitas di Milano, è stato definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia. Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini sono i tre medici di famiglia di Padova che volontariamente si sono recati in piena zona rossa per sostituire i colleghi di Vo’ Euganeo messi in quarantena. Concetta D’Isanto, addetta alle pulizie in un ospedale milanese. Fa parte di quella schiera di lavoratori che ha permesso alle strutture sanitarie di andare avanti nel corso dell’emergenza.

Don Fabio Stevenazzi del direttivo della Comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate (VA) è tornato a fare il medico presso l’Ospedale di Busto Arsizio. Fabiano Di Marco, primario di pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha raccontato la tragica situazione della città e dell’ospedale. Monica Bettoni, ex senatrice e Sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, ha deciso di tornare in corsia a Parma. Elena Pagliarini è l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza coronavirus. Positiva, è guarita. Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte. Giovanni Moresi, autista soccorritore di Piacenza Soccorso 118, ha offerto una testimonianza del ruolo degli autisti soccorritori del 118. Beniamino Laterza, impiegato presso l’Istituto di vigilanza “Vis Spa” e presta servizio nell’ospedale Moscati di Taranto, presidio Covid.

Del Team presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma – struttura di eccellenza della sanità pubblica fanno parte: Maria Rosaria Capobianchi, a capo del team che ha contribuito a isolare il virus. Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti. Francesca Colavita, Fabrizio Carletti, Antonino Di Caro, Lucia Bordi, Eleonora Lalle, Daniele Lapa, Giulia Matusali, biologi. Nel team di ricerca dell’ospedale Sacco e dell’Università degli Studi di Milano, poli di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale: Claudia Balotta a capo del team, ora in pensione. Nel 2003 aveva isolato il virus della Sars. Gianguglielmo Zehender, professore associato. Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna, Alessia Lai, Maciej Stanislaw Tarkowski ricercatori.

Ettore Cannabona Comandante della Stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia (Palermo), ha devoluto in beneficenza l’intero stipendio mensile. Bruno Crosato in rappresentanza degli Alpini della Protezione civile del Veneto che hanno ripristinato in tempi record 5 ospedali dismessi della regione. Mata Maxime Esuite Mbandà, giocatore per il Zebra Rugby Club e per la nazionale italiana, volontario sulle ambulanze per l’Associazione Seirs Croce Gialla di Parma. Marco Buono e Yvette Batantu Yanzege della Croce Rossa Riccione hanno risposto all’appello della Lombardia che chiedeva aiuto a medici e personale con ambulanze. 

Giuseppe Maestri, farmacista a Codogno: ogni giorno ha percorso cento chilometri per recarsi in piena zona rossa. Rosa Maria Lucchetti, cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro, ha lasciato una lettera agli operatori 118 donando loro anche tre tessere prepagate di 250 euro. Ambrogio Iacono, docente presso l’istituto professionale alberghiero Talete di Ischia. Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza. Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per regalare la spesa alimentare ad alcune famiglie in difficoltà. Suo l’appello per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza. Cristina Avancini, l’insegnante di Vicenza che nonostante il contratto scaduto non ha interrotto le video-lezioni con i suoi studenti.

Alessandro Santoianni e Francesca Leschiutta, direttore della casa di riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (PD) e coordinatrice infermieristica che, insieme agli altri dipendenti, sono rimasti a vivere nella struttura per proteggere gli anziani ospiti. Piero Terragni, imprenditore di Bellusco (Monza e Brianza), in seguito alla morte di un dipendente, Erminio Misani, che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto la moglie Michela Arlati.

Fonte: Today.it

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