rotate-mobile
Coronavirus

"Vi spieghiamo perché Crisanti sbaglia sul vaccino da evitare"

Da Pierluigi Lopalco al presidente del Css Franco Locatelli. Pioggia di critiche contro il virologo dopo la sua intervista a Focus. E il diretto interessato replica: "Dico una cosa ovvia e divento un no vax, le mie parole sono state fraintese"

"Se a gennaio io venissi chiamata per la vaccinazione con il vaccino della Pfizer, non avrei nessun dubbio e sarei molto contenta di farmi vaccinare. E non perché sono incosciente o inconsapevole, esattamente per il motivo opposto: ho studiato il vaccino, so come è fatto e come funziona, ho seguito la sperimentazione e conosco le regole ferree che lo porteranno (speriamo) all'approvazione. La conoscenza libera dalla paura dell'ignoto". Così Antonella Viola, immunologa e ordinaria di Patologia Generale dell'Università di Padova, in un post su Facebook ha risposto indirettamente (pur senza mai nominarlo) al virologo Andrea Crisanti che ieri si era detto scettico sull'opportunità di sottoporsi al vaccino già nel mese di gennaio senza conoscere i dati.

"Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino” aveva spiegato Crisanti. “Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie''. Affermazioni quelle di Crisanti che hanno fatto storcere il naso a molti colleghi. 

L'Immunologa Viola: "Ecco perché il vaccino è sicuro"

Compresa l'immunologa Antonella Viola che su facebook scrive: "Ricordiamo che il vaccino, quando arriverà, avrà concluso una fase III con oltre 40.000 persone coinvolte e sarà approvato solo se in queste persone non avrà causato effetti collaterali importanti. Quindi - avverte - non ascoltate chi insinua dubbi sui vaccini: la scienza non accetta scorciatoie ed è aperta alla verifica dei dati".

Nel lungo post l'immunologa spiega come "non tutti hanno le mie competenze e quindi devo provare a spiegare perché io mi fido, ovviamente semplificando, in modo che tutti possano seguire il mio discorso. Il vaccino è fatto da un involucro di grassi (lipidi) simili a quelli delle nostre cellule. Questo involucro, quando iniettato nel muscolo, può causare infiammazione. L'infiammazione - prosegue l'immunologa - è una reazione dei nostri tessuti e si manifesta con arrossamento, gonfiore e dolore. Questo non capita in tutti anzi! Ma in una piccola percentuale di persone può accadere che ci sia arrossamento localizzato e dolore muscolare". "Il tutto si risolve in poche ore - prosegue - A volte l'infiammazione causa il rilascio di molecole prodotte dalle nostre stesse cellule e queste, se in concentrazioni alte, possono lasciare il muscolo e raggiungere il resto del corpo. Ecco che in una piccolissima percentuale di persone (siamo tra il 2 e il 4%) si può avere stanchezza, mal di testa o febbre. Come quando abbiamo l'influenza. Il tutto scompare in poche ore. Questi involucri lipidici vengono degradati rapidamente e non possono causare danni a lungo termine".

"Per quanto riguarda il contenuto degli involucri - prosegue l'immunologa -, si tratta di una molecola di RNA messaggero, cioè sono delle istruzioni per dire alle nostre cellule di produrre una proteina. Tutto quello che fa questo mRNA è di farci produrre una proteina. Nessun virus quindi e nessuna modifica del nostro DNA: solo una proteina. Questa proteina verrà riconosciuta dal nostro sistema immunitario come qualcosa di nuovo, producendo anticorpi contro di essa. Gli anticorpi prodotti saranno in seguito in grado di bloccare il coronavirus e proteggerci. Anche in questo caso, si può generare infiammazione che si può manifestare a livello locale o, nelle piccole percentuali che vi dicevo prima, anche con mal di testa o stanchezza o qualche linea di febbre". 

Insomma, sebbene "sarebbe meglio avere un vaccino che non ha nessun effetto collaterale, seppur lieve, sul 100% delle persone (...) credo che, se anche io dovessi essere tra i pochi a sviluppare qualche sintomo, tutto sommato accetterei di buon grado qualche ora di mal di testa a fronte di essere protetta dal COVID-19!" Non solo. Secondo Viola "per quanto riguarda la possibilità di effetti a lungo termine, la scienza li esclude, proprio per la natura del vaccino: lipidi e mRNA si degradano e non possono causare alterazioni stabili. Ricordiamo che il vaccino, quando arriverà, avrà concluso una fase III con oltre 40.000 persone coinvolte e sarà approvato solo se in queste persone non avrà causato effetti collaterali importanti". 

"Quindi - conclude con un chiaro riferimento a Crisanti - non ascoltate chi insinua dubbi sui vaccini: la scienza non accetta scorciatoie ed è aperta alla verifica dei dati.

Lopalco bacchetta Crisanti: "Attenzione alla comunicazione"

Anche Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Puglia, ospite di 'L'aria che tira' su La7, si è detto in disaccordo con la posizione di Crisanti. "Attenzione alla comunicazione" sul vaccino anti-Covid, "io mi sono persino offerto per far parte della sperimentazione. Quindi è fuori discussione il fatto che non mi farò il vaccino". Nessun commento invece dal virologo del San Raffaele Roberto Burioni, i cui tweet però esprimono fiducia e speranza per l'arrivo del vaccino. "Dopo i giorni del terrore e del dolore, arrivano i giorni in cui cominciamo a immaginare la nostra vittoria contro il virus". E ancora. Se l'Ema dà l'ok a dicembre "il giorno dopo devono cominciare le vaccinazioni, senza fermarsi neanche a Natale e Capodanno. Chi ha orecchie per intendere intenda. Ritardi burocratici significherebbero morti evitabili. Non sarebbe accettabile". 

Locatelli (Css): "Sul vaccino ho sentito dichiarazioni sconcertanti"

A intervenire a gamba tesa è invece il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli che pur senza nominare Crisanti ha definito "quanto meno sconcertanti" le "dichiarazioni di colleghi sulla sicurezza dei vaccini". Sul vaccino Covid verranno seguite tutte le procedure necessarie per la sicurezza e l'efficacia. Tutti i vaccini che saranno resi disponibili in Italia avranno tutti i requisiti di rispondenza. Potrà esserci una copertura meno duratura nel tempo, nell'eventualità che emerga questo dato che ad oggi non è possibile ancora determinare. In ogni caso serve un'assunzione di responsabilità da parte di chi dichiara, come è stato in queste ore, le sue perplessità rispetto al vaccino, sapendo che questo tema ha un forte riverbero mediatico". 

Per Locatelli "l'unico modo, a parte il lockdown, per riuscire a liberarsi di sarsCov2 è creare immunità di gregge. Quindi è fondamentale la vaccinazione , come dovere morale verso se stessi e verso gli altri. Se ci fosse il primo vaccino oggi in Italia Franco locatelli lo farebbe senza la minima esitazione. A maggior ragione questo senso morale deve permeare il personale professionale in prima linea".

Rasi (ex Ema): "Esterrefatto dalle parole di Crisanti"

E contro Crisanti si schiera anche Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema, che si dice "esterrefatto" davanti alle parole del virologo dell'università di Padova. "Quella di Crisanti" sui vaccini in arrivo contro Covid-19 è "una dichiarazione irresponsabile e intollerabile da una persona che dovrebbe conoscere le regole prima di affermare certe cose".

In una dura replica affidata all'Adnkronos Salute, Rasi invita Crisanti a dimostrare ciò che sostiene e ad assumersene ogni responsabilità sociale e morale. "Se Crisanti ha dei dubbi sull'iter di approvazione del vaccino - afferma Rasi - può fare una telefonata all'Agenzia italiana del farmaco Aifa o all'Ema, come fanno tutti i cittadini che ci chiedono come e perché approviamo i vaccini e in quali tempi". 

Crisanti: "Trattato come un no vax, le mie parole strumentalizzate"

Nel tardo pomeriggio è arrivata anche la replica del diretto interessato che si è detto "stupefatto" delle polemiche. "Nessuno si è indignato perché non si è fatto niente e si è arrivati impreparati alla seconda ondata di Covid-19. Poi io dico una cosa ovvia sul vaccino e divento un no-vax" ha spiegato il virologo. "In realtà, parlo dalla posizione di un assoluto e convinto sostenitore dei vaccini.  È legittimo voler vedere i dati di efficacia e sicurezza. Questa è una demonizzazione che aiuta i no-vax". 

E ancora: "Bastava leggere la domanda, che era secca: oggi lo farebbe il vaccino? E io ho risposto no, per la semplice ragione che non conosco ancora i dati. Le mie parole sono state strumentalizzate, o comunque fraintese. Lo si capisce se si legge l'intervista a 'Focus'", dice all'Adnkronos Salute. A chi lo accusa di instillare dubbi nelle persone, il docente di Microbiologia dell'università di Padova obietta: "Questo è il solito modo di pensare di chi ritiene che le persone vadano trattate come pecore. Io ho detto più volte che il vaccino me lo faccio quando ci sono e vengono condivisi con la comunità scientifica i dati su efficacia e sicurezza. Ora c'è chi si scandalizza, ma ho detto una cosa che pensa l'80% della popolazione. Prima ci sono i dati e poi arriva il vaccino, è questa la consequenzialità, la tempistica giusta. Io non escludo che un vaccino contro Covid-19 possa essere efficace e sicuro, ma dico solo: fate vedere i dati. Perché vorrei essere sicuro che sia stato opportunamente testato e che soddisfi realmente i criteri di sicurezza ed efficacia". Una parola usata dall'esperto ha sollevato diverse critiche, in particolare quelle dell'ex direttore esecutivo dell'agenzia europea del farmaco Ema, Guido Rasi: scorciatoie. "Ho detto che non accetterei scorciatoie, una cosa ipotetica e non riferita a fatti o persone reali - chiarisce Crisanti - Io non accetto scorciatoie in generale. Forse sono stato frainteso, ma non ho mai accusato nessuno. E' sotto gli occhi di tutti che sotto la pressione dell'emergenza i tempi della ricerca in generale si sono accorciati".

Fonte: Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Vi spieghiamo perché Crisanti sbaglia sul vaccino da evitare"

BresciaToday è in caricamento