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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Coronavirus, Gimbe: “Contagi raddoppiati, servono lockdown mirati”

La Fondazione Gimbe chiede di integrare le ultime misure del Dpcm ritenute "insufficienti a contenere il virus in alcune aree del Paese" con lockdown mirati

I bollettini giornalieri, sia regionali che nazionali, fotografano una situazione decisamente poco rassicurante: le curve hanno ricominciato ad impennarsi, così come i numeri dei ricoveri e dei posti letto occupati nelle terapie intensive. E la preoccupazione sale se si allarga il campo di analisi agli ultimi 7 giorni. Solo in Lombardia, dal 9 al 14 ottobre, si sono registrati ben 6.775 nuovi casi, 31 decessi, 307 nuovi ricoveri (+ 50 la media giornaliera), di cui 20 in rianimazione. Incrementi esponenziali rispetto alla settimana precedente (quella dall'1 all'8 ottobre): 3.142 i contagi totali, 19 i decessi e 69 i ricoveri (di cui 6 in terapia intensiva) avvenuti nei primi 8 giorni di ottobre.   

E anche il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva, nella settimana 7-13 ottobre un incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (35.204 vs 17.252) rispetto alla precedente, a fronte di un moderato aumento dei casi testati (505.940 vs 429.984) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% vs 4%). Dal punto di vista epidemiologico crescono i casi attualmente positivi (87.193 vs 60.134) e, sul fronte degli ospedali, si assiste ad un'impennata dei pazienti ricoverati con sintomi (5.076 vs 3.625) e in terapia intensiva (514 vs 319). Crescita costante anche sul fronte dei decessi (216 vs 155). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: +61 (+39,4%)
  • Terapia intensiva: +195 (+61,1%)
  • Ricoverati con sintomi: +1.451 (+40%)
  • Nuovi casi: +35.204 (+104,1%)
  • Casi attualmente positivi: +27.059 (+45%)
  • Casi testati +75.956 (+17,7%)
  • Tamponi totali: +102.881 (+14,4%)


"Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si rileva un raddoppio dei nuovi casi, a conferma di un incremento esponenziale che si riflette anche sulla curva di pazienti ospedalizzati con sintomi e in terapia intensiva. Inoltre, con il netto aumento dei casi si rendono molto più evidenti le numerose variabilità regionali, oltre che provinciali" .

"Servono lockdown mirati"

Secondo la Fondazione Gimbe: "Gli effetti delle misure del nuovo Dpcm, oltre a non poter essere valutati prima di tre settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale. Ecco perché la Fondazione Gimbe si appella al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra Presidenti di Regioni e amministratori locali, sindaci in primis: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane - secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del Ministero della Salute - il rischio di restrizioni più ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo."

Casi raddoppiati in tutta Italia

Il monitoraggio Gimbe si arricchisce  anche di una sintesi dei principali indicatori per comprendere dinamiche e numeri dell’epidemia nelle diverse regioni.

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In Italia si sono registrati 35.204 nuovi casi, più del doppio rispetto alla settimana precedente (figura 1). A livello nazionale l’incremento percentuale dei casi totali è del 10,7%, con variazioni regionali che oscillano dal 4% della Provincia Autonoma di Trento al 30,9% dell’Umbria. Anche sul fronte della capacità di testing e tracing le performance regionali sono molto variabili: a fronte di una media nazionale di 838 casi testati per 100mila abitanti, il numero varia dai 523 delle Marche ai 1.276 della Toscana. L’incremento del rapporto positivi/casi testati passa dal 4% al 7% (figura 1), a conferma che il virus circola in maniera sempre più sostenuta. Il valore superiore al 6% in quasi tutte le Regioni dimostra un sovraccarico nel tracciamento e isolamento dei focolai e richiede un potenziamento urgente dei servizi territoriali deputati alle attività di testing e tracing. Rispetto ad una media nazionale del 7% il range varia dal 2% della Calabria al 16,4% della Valle D’Aosta.

I ricoveri e le terapie intensive

Anche sul versante delle ospedalizzazioni s’impenna la curva sia dei ricoveri che delle terapie intensive, aumentati rispettivamente di 1.451 (+40%) e di 195 unità (+61,1%) (figura 3). La percentuale complessiva di pazienti ospedalizzati sul totale dei casi attualmente positivi, rispetto ad una media nazionale del 6,4%, oscilla dal 2,6% del Friuli-Venezia Giulia al 10,2% della Liguria. Nell’ultimo mese si è delineato un trend in lento ma costante incremento dei pazienti deceduti: da 70 a 216 per settimana.

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Con l’aumentare vertiginoso dei numeri, il dato nazionale «non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso», spiega Cartabellotta. Ad esempio, nella settimana 7-13 ottobre l’incidenza di nuovi casi per 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 58,3, è superiore a 100 in due Regioni - Valle d’Aosta (141,6) e Liguria (113,1) – e in 6 province: Belluno (181,3), Genova (144,7), Arezzo (129), Pisa (125,3), Prato (125,3), Napoli (110,3).

Fonte: Today.it

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