rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Coronavirus

Come l'epidemia sta ripartendo: la variante Delta e i due milioni di over 60 non vaccinati

Il numero dei casi resta basso, ma l'inversione di rotta è evidente. Secondo il ministero della Salute, data la copertura vaccinale ancora insufficiente è necessario potenziare la capacità di tracciamento e mantenere l'incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti. Intanto Olanda e Catalogna fanno marcia indietro sulla riapertura delle discoteche

L'epidemia sta ripartendo in tutta Europa e anche l'Italia inizia a fare i conti con la variante Delta. L'ultimo bollettino ha fatto registrare 1.400 contagi e 12 morti su 208.419 tamponi (antigenici e molecolari), contro i 1.390 casi del giorno precedente. Solo un lieve aumento se guardiamo agli ultimi due giorni, ma se analizziamo un periodo di tempo più ampio le cose cambiano. Tra lunedì e sabato sono stati infatti diagnosticati 6.581 casi di Sars-Cov-2 contro i 4.452 della settimana precedente.

Si tratta di un bel balzo in avanti. Che ovviamente mette in allarme il ministero della Salute, anche alla luce di quanto sta accadendo in Inghilterra, Spagna, Olanda e altri Paesi. Lo scorso anno l'epidemia è ripartita intorno all'ultima decade di agosto per poi esplodere a ottobre, ma oggi siamo alle prese con una variante ben più contagiosa e partiamo comunque da una base di positivi più alta di 12 mesi fa quando eravamo reduci da un lungo lockdown e in diverse regioni - proprio per la tempestività delle misure adottate - la circolazione virale era rimasta molto bassa. 

Come si contiene la variante Delta: la circolare del ministero della Salute

Per questo il ministero della Salute italiano ha diffuso una circolare che detta le misure e le raccomandazioni proprio alla luce di una 'Allerta internazionale variante Delta: incremento dei casi Covid-19 in diversi Paesi europei'. "Nel contesto italiano - si legge -, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante".

Per il ministero della Salute, "al fine di contenerne ed attenuarne l'impatto, è importante" innanzitutto "mantenere l'incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e il sequenziamento massivo di Sars-CoV-2, per individuare precocemente e controllare l'evoluzione di varianti genetiche nel nostro Paese". 

E dunque è necessario "continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti del virus Sars-CoV-2" nonché "rafforzare le attività di tracciamento dei casi e dei contatti di caso". Altra priorità è il sequenziamento dei nuovi casi nonché, ovviamente, il completamento della campagna vaccinale tenendo conto "della possibile minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell'efficacia sostenuta della vaccinazione completa e della necessità di effettuare una vaccinazione completa contro Covid-19 il prima possibile, se è disponibile, negli individui a rischio di grave infezione".

Gli ultimi dati sull'incidenza

Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, tra il 28 giugno e il 4 luglio l'incidenza è stata di 11 casi su 100mila abitanti, ben sotto la soglia di 50 che secondo l'Iss permette un tracciamento efficace. Eppure i contagi stanno risalendo ugualmente. Al ministero della Salute non hanno alcuna intenzione di prendere la situazione sottogamba. Per questo ulteriori allentamenti delle misure di contenimento, come ad esempio la riapertura delle discoteche, appaiono a questo punto improbabili.

Discoteche e mascherine: cosa sta accadendo all'estero 

Del resto ciò che sta accadendo all'estero ci insegna qualcosa: dopo l'aumento vertiginoso dei contagi in Spagna, la Catalogna ha deciso di chiudere i locali notturni nel fine settimana, seguendo la strada già tracciata dalla Cantabria. Una stretta che gli esperti del governo di Madrid suggeriscono di estendere a tutto il Paese. In Olanda non va meglio, anzi. Dopo poco più di un mese dallo stop al coprifuoco che ha consentito la riapertura di club e discoteche, è stato decretato un nuovo coprifuoco a partire da mezzanotte, che di fatto costringerà questa attività a serrare i battenti. Insomma un cambio di rotta a 360°. Anche per le mascherine al chiuso il discorso è analogo: Israele aveva abolito l'obbligo il 15 giugno, salvo poi tornare indietro solo 10 giorni dopo di fronte all'aumento dei nuovi casi. 

L'efficacia dei vaccini contro infezione, ospedalizzazione e morte

E i vaccini? I dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanità sono decisamente positivi. È stato infatti riscontrato che nei soggetti vaccinati con ciclo completo l'efficacia (cioè la capacità dei vaccini di evitare la malattia)  varia dal 91,0% al 97,4% a seconda delle fasce di età, mentre la protezione dall'infezione tra il 79,8% e l'81,5%. Per quanto riguarda le terapie intensive, se l'efficacia è del 100% tra le persone più giovani, sopra gli 80 anni scende al leggermente al 96,9%. Infine i decessi: la vaccinazione completa protegge al 100% nelle fasce più giovani, al 98,7% in quella 60-79 e al 97,2% negli over 80.

Si tratta di dati relativi al periodo tra il 21 giugno e il 4 luglio che dunque tengono conto anche della variante Delta che tuttavia non era (e non è) ancora predominante in Italia. Resta il fatto che nonostante l'efficacia dei vaccini c'è il timore che una risalita vertiginosa dei casi  - come sta avvenendo nel Regno Unito, ma anche in Spagna e Olanda - possa comunque portare ad un aumento delle ospedalizzazioni.

Oltre 2 milioni di over 60 non hanno ricevuto il vaccino

Anche perché, non dimentichiamolo, le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono appena il 37,9% (ivi comprese le persone guarite e che per questo hanno ricevuto una sola dose di vaccino) della popolazione, mentre un altro 22,1% è in attesa della seconda dose. Insomma, ci sono ancora 4 italiani su 10 completamente scoperti, compresi under 12 e soggetti non vaccinabili per altri motivi. Né va dimenticato che gli over 60 non immunizzati non sono certo pochi. Nel dettaglio, secondo la fondazione Gimbe, 2,29 milioni (12,8%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con ampie differenze regionali (dal 22,6% della Sicilia al 7,7% della Puglia) e oltre 3,46 milioni (19,4%) devono completare il ciclo dopo la prima dose: 2.495.962 con AstraZeneca, 837.052 con Pfizer-BioNTech, 128.878 con Moderna.

Fonte: Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come l'epidemia sta ripartendo: la variante Delta e i due milioni di over 60 non vaccinati

BresciaToday è in caricamento