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Coronavirus, senza tampone non si torna a scuola dopo un'assenza con sintomi sospetti

Una nuova circolare del ministero della Salute prevede un "attestato di guarigione" per alunni, insegnanti e operatori scolastici che accusano "sospette infezioni da Sars-Cov-2". Ma resta il problema delle "assenze senza motivo"

Assenza da scuola dovuta a sintomi Covid-19? Senza tampone non si rientra tra i banchi. Una nuova circolare del ministero della Salute fa chiarezza sulle procedure da seguire per studenti, insegnanti e operatori scolastici qualora siano in presenza di sintomi da coronavirus. Il tampone sarà effettuato "tempestivamente" nel momento in cui il soggetto presenterà anche solo dei sintomi sospetti, tra cui rientra l’aumento della temperatura corporea sopra i 37,5°. In quel caso sarà richiesto un test diagnostico dal pediatra o dal medico di famiglia e il Dipartimento di prevenzione o il servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale provvederanno all’esecuzione. E se il caso d Covid-19 venisse confermato, il Dipartimento si attiverà per "l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti".

Coronavirus e scuola: la conferma di avvenuta guarigione
La circolare ministeriale (qui in versione integrale) fa chiarezza anche sulla questione del certificato medico da portare al rientro a scuola: dopo "la conferma di avvenuta guarigione, con l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, risultati negativi, il pediatra o il medico di famiglia rilasciano l’attestazione di nulla osta all’ingresso o al rientro in comunità". In caso invece di patologie estranee al coronavirus e con un tampone negativo, lo studente (o insegnante o operatore scolastico che sia) rimarrà a casa fino a una completa guarigione. Dopodiché potranno essere riammessi a scuola nel momento in cui il pediatra o medico di base rilascerà un attestato dove si certifica lo stato di salute e che "è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19, come disposto da documenti nazionali e regionali".

Piena soddisfazione da parte dei pediatri che da tempo sostenevano la necessità di testare tutti coloro che presentassero sintomi da coronavirus. Paolo Biasci, presidente dellla Federazione italiana medici pediatri, ha precisato come "il documento non fa riferimento al numero di giorni, ma l’indicazione è di farlo tempestivamente, prima possibile".

"La circolare del ministero della Salute sulla gestione del Covid nelle scuole fa finalmente chiarezza su una materia complessa sulla quale non c'era uniformità di vedute", dice all'Agi il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. "La circolare di ieri - spiega - uniforma le procedure sanitarie relative ai casi di malattia e chiarisce come devono essere fatte le certificazioni mediche da presentare alla scuola, sia nel caso che lo studente o il dipendente abbia avuto il Covid sia nel caso non lo abbia avuto. Nel primo caso - sottolinea Giannelli - si deve aspettare che il tampone sia negativo, e si devono seguire le procedure previste per il Covid. Nel secondo caso - prosegue - si deve aspettare la guarigione dalla patologia non Covid e ci sarà da attestare l'avvenuta guarigione, sia in caso di positività che di negatività al Covid".

Certificato per tornare a scuola: quando serve
Questa circolare tranquillizza il mondo della scuola? "Solo in parte - risponde Giannelli - perché rimane aperto il problema delle assenze sulle quali la famiglia non fornisce la ragione medica. In sostanza, la scuola non sa come comportarsi nei confronti di quegli alunni che si assentano e poi si ripresentano a scuola senza dire cosa è accaduto".

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