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Coronavirus in Lombardia: 100 persone a rischio, 70 vanno in quarantena

Ultimi aggiornamenti sui casi di coronavirus in Lombardia: sarebbero almeno tre le persone contagiate, tutte già ricoverate in ospedale

Abita a Castiglione d'Adda, provincia di Lodi, e lavora a Casalpusterlengo il 38enne lombardo risultato positivo al coronavirus e attualmente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Codogno, dov'è arrivato giovedì a causa di una presunta infezione respiratoria: a quanto pare era già stato visitato al pronto soccorso anche domenica scorsa, per una febbre, ma poi rimandato a casa. Le analisi hanno confermato la positività al coronavirus: sarebbero stati contagiati anche la moglie e un amico.

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Tre contagi in Lombardia: gli ultimi aggiornamenti

Sono questi gli ultimi aggiornamenti sui primi casi di coronavirus in Lombardia, in attesa della conferenza stampa convocata per le 12.30 all'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Proprio l'assessore in queste ore ha lanciato un appello ai residenti dei paesi di Castiglione d'Adda e Codogno: l'invito è quello di rimanere in casa, a scopo precauzionale. “Si invitano tutti i cittadini a rimanere in ambito domiciliare e a evitare contatti sociali – si legge in una nota – Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio”. 

A margine dei tre nuovi contagi, che portano a sei il numero dei contagiati italiani, dal punto di vista sanitario ci si muove rapidamente per arginare un'eventuale espansione dell'epidemia: sarebbero almeno un centinaio le persone che sono venute a contatto con il 38enne, il primo contagiato accertato, e di queste almeno 70 – tra amici, colleghi di lavoro ma pure medici e infermiere – quelle che dovranno rispettare una procedura di quarantena.

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Il manager presunto untore: è appena tornato dalla Cina

Si parla anche del presunto untore, cioè la persona che, anche senza sintomi evidenti, potrebbe essere stato il portatore sano del coronavirus. Dalle prime indiscrezioni si tratterebbe di un dirigente di un'azienda di Fiorenzuola d'Arda, provincia di Piacenza, che sarebbe rientrato da poco dalla Cina. Le autorità sanitarie locale stanno cercando di ricostruire tutti i suoi spostamenti, e i contatti che avrebbe avuto dal momento del suo rientro in Italia. Si sarebbe incontrato con il 38enne di Castiglione durante una cena avvenuta almeno due settimane fa.

Il suo rientro dalla Cina è datato tra il 20 e il 21 gennaio, quindi ancora prima che anche gli aeroporti italiani si attrezzassero con i termoscanner (operativi tra la fine del mese e i primi di febbraio). Sarebbe sempre stato bene, salvo un breve periodo (di pochi giorni) con qualche sintomo influenzale. Si è presentato spontaneamente in ospedale, al Sacco di Milano, dove attualmente è ricoverato in via precauzionale in isolamento. In attesa dei dovuti accertamenti, ricordiamo, non vi sono comunque certezze scientifiche del fatto che possa essere lui l'untore. Anche la moglie del 38enne è in isolamento nello stesso nosocomio.

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