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Emergenza cinghiali: devastati decine di campi appena seminati

Situazione critica per l’agricoltura

Prima gli avvistamenti dei cinghiali a spasso per i paesi: un pericolo per gli automobilisti, così come per i residenti. Poi le decine di segnalazioni continue e incessanti di agricoltori arrabbiati, che si sono visti i loro campi di mais appena seminati distrutti dagli attacchi degli ungulati.

La presenza dei cinghiali è ben oltre il livello di guardia e l’azione di contenimento degli esemplari, appena ripresa dopo uno stop forzato lungo un anno, non starebbe dando i risultati sperati. Un problema che riguarda anche le zone di confine tra la Bassa bresciana e la provincia di Cremona: sono decine i campi devastati dall’attacco degli ungulati, capaci in poche ore di distruggere un intero campo di mais scavando nella terra per arrivare ai semi e mangiarseli.

Solo nel Parco Oglio Nord, stando al censimento della fine del 2022, ci sarebbero circa 200 cinghiali. Le doppiette sono rimaste appese fino a pochi giorni fa, nonostante i numerosi appelli alla politica fatti da Coldiretti e da altri enti e associazioni. E le operazioni per contenere l’emergenza procederebbe a rilento per la mancanza dei centri in cui raccogliere le carcasse, che ancora non ci sono.

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