A passeggio (o pedalando) in Paradiso: riapre il vecchio sentiero militare
Lo spettacolare percorso risale le pendici del Piz Olda in Valsaviore
Era un sentiero militare, ora è diventato un percorso mozzafiato (e spacca gambe). Stiamo parlando del tratto - ritagliato tra le rocce - che porta dal Dos del Curù alla vetta del Piz Olda, a Cevo. Per mettere in sicurezza la parte finale del sentiero ci sono voluti 10 anni: dal 2 novembre il sogno di tanti biker ed escursionisti è diventato realtà, grazie alle passerelle in acciaio posizionate nei tratti più stretti, dove nemmeno le ruote della bici riuscivano a passare.
Un percorso che toglie il fiato, e non solo per i 1400 metri di dislivello: come si evince dal video, mentre si pedala sembra quasi di toccare il cielo. Completamene immerso nella natura selvaggia, il sentiero corre sul fianco della montagna, godendo di un panorama davvero incredibile e di un silenzio quasi surreale: lo sguardo abbraccia l’intera Valsaviore. Un vero e proprio balcone sull’Adamello. Il tratto è percorribile anche a piedi, ma è solo per esperti.
"È adatto ai cicloturisti sino quota 2200 metri, poi è per biker esperti sino alla cresta, in quanto stretto ed esposto”, spiega il biker Bruno Belotti che ha scovato e poi ‘collaudato’ in sella alla sua Mountain bike lo spettacolare sentiero.
Il percorso
Il percorso parte dalla pineta nel cuore del centro abitato di Cevo, dove si parcheggia. Da qui (siamo a 1.100 metri) si prosegue lungo la stradina, in parte selciata, che sale fino ai Fienili Musna, poco sopra quota 1.500 metri, raggiunge la località Ghisella, malga Corti (1.816 m) e il Dos del Corù, sito archeologico dell’età del Ferro, situato a 2.040 metri di quota. Infine il proibitivo tratto finale: il sentiero tracciato tra le rocce che conduce alla vetta del Piz Olda a 2.512 metri di quota. Come detto, i passaggi più pericolosi ed esposti, alcuni erano larghi meno di un metro, ora sono stati resi più facilmente percorribili grazie alle passerelle in ferro realizzate dal consorzio forestale dell’Alta Valle e dalla Comunità Montana su richiesta del comune di Cevo che ha interamente coperto le spese di realizzazione dell’opera.