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Un Capodanno 'blindato': come saranno i controlli e cosa si rischia

Arriva la circolare che ricorda feste ed eventi vietati in spazi aperti

Tutta l’Italia si ferma per la notte di Capodanno. Tra il 31 dicembre e il 1 gennaio 2022 numerosi saranno i controlli negli spazi aperti. Ad annunciarlo è il Ministero dell’Interno che, con una circolare, ha rafforzato i controlli, soprattutto nelle grandi città.

Niente feste in piazza, niente concerti, niente gruppi di persone assembrate neppure all’aperto, neppure nelle zone più classiche della movida cittadina, a partire da Milano e Roma. Nessuno sconto verrà fatto dalle forze dell’ordine, che saranno in massa nelle strade, nelle vie, nelle piazze per controllare che nessuno violi le regole sul distanziamento sociale e sull’obbligo di mascherine anche all’aperto. Non ci saranno salvacondotti per presunte "feste private". L’indicazione è quella di presidiare in particolare le vie della movida, con controlli mirati anche nelle giornate prefestive. A Milano sono state predisposte misure rafforzate. A Roma particolare attenzione ai luoghi della città più abitualmente frequentati.

"È fondamentale - si legge nella nota - l'osservanza delle norme anti-covid ed è forte l'invito a festeggiamenti improntati al rispetto delle regole". Dunque non basterà evitare la discoteca per poi festeggiare allo stesso modo cambiando solo location. La circolare ministeriale ricorda che "sono vietate le feste, comunque denominate, gli eventi a queste assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti". Sempre la nota ricorda che "le tradizionali feste organizzate negli spazi pubblici all'aperto nella serata del 31 dicembre, già oggetto in alcuni contesti urbani di specifiche ordinanze sindacali di divieto, risultano ora generalmente vietate laddove implichino il rischio di assembramenti".

I territori locali si stanno attrezzando per adeguarsi alla nuova normativa. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha vietato botti e fuochi d’artificio e la vendita di contenitori di vetro. Anche nella nostra provincia, il primo cittadino di Carpenedolo Stefano Tramonti ha vietato il lancio di petardi nelle strade e vie del paese, mentre a Salò, sul lago di Garda, vige il divieto di botti e petardi fino al 9 gennaio. 

Fonte: Today

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