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Dopo la notte di follia, Blanco scrive una lettera di scuse all'Ariston

Il cantante bresciano decide di scrivere una lettera di scuse dopo aver distrutto il palco di Sanremo

Blanco ha deciso di chiedere scusa. Lo ha fatto subito, a poche ore dalla fine della prima puntata del Festival di Sanremo di cui è stato uno dei grandi protagonisti, o perlomeno, il più discusso. Lunedì sera, infatti, durante la diretta del Festival della canzone italiana, il cantante bresciano, appena ventenne, ha fatto una vera e propria sfuriata sul palco a causa di un auricolare che non stava più funzionando, arrivando a prendere a calci la scenografia di Sanremo e distruggendo, così, tutti i fiori che facevano da sfondo all'esibizione del suo nuovo brano, L'isola delle rose.  Una sfuriata che ha portato quel ragazzo che lo scorso anno aveva vinto il Festival insieme a Mahmood a essere fischiato dall'intero pubblico dell'Ariston e criticato da tantissimi esponenti del mondo dello spettacolo e non solo che non hanno apprezzato il suo comportamento impulsivo e irrispettoso nei confronti del Festival che lo stava ospitando. E se oggi tutti stanno parlando di Blanco e commentando in modo negativo o meno quanto fatto a Sanremo lui, a mente calda, ha deciso di fare delle scuse a quel palcoscenico che gli stava regalando un momento per esprimere se stesso e la sua musica. 

Così, pentito di quanto accaduto, Blanco ha scritto una lettera all'Ariston, alle 4.30 di notte, dopo aver chiamato Amadeus per scusarsi di persona per il suo scatto d'ira. Una lettera che suona come una poesia, un canto libero per esprimere tutto il caos che aveva dentro in un momemtno in cui si è lasciato andare all'impulso più che alla razionalità che gli avrebbe dovuto far capire che si trovava su un palcoscenico importante, in diretta tv e stava dando un esempio a tantissimi ragazzi. 

La lettera recita così. 

"Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Cala il sipario, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston. Mi hai visto fragile come un bimbo. E qui, proprio qui dove mi hai insegnato a correre. Sono caduto, mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi, rido, rido, rido, rido e grido perché non sono come mi volevi ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene, Ariston, con tutta la mia follia, Blanco". 

In aggiunta, il cantante d Blu Celeste ha scritto: "Chiedo scusa alla città dei fiori".

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