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Appalti truccati, indagati e arresti ad Opera: nei guai architetto bresciano

Nell’indagine dei carabinieri di Milano è coinvolto anche Simone Firmo, architetto 45enne

Giovedì 8 aprile, i carabinieri del comando Provinciale di Milano hanno arrestato il sindaco, Antonino Nucera (centrodestra), di 49 anni, una dirigente dell'ufficio tecnico comunale (Rosaria Gaeta, 51 anni, responsabile dei lavori pubblici, legata al sindaco) e tre imprenditori del settore edile.

I cinque sono accusati - a vario titolo - di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Milano su richiesta della Dda della Procura della Repubblica di Milano e sono state eseguite nelle province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina. Tutti e cinque sono agli arresti domiciliari. Gli imprenditori coinvolti nell'ordinanza di custodia cautelare sono il 40enne Giovanni Marino e il 51enne Giuseppe Corona, soci della Marino Costruzioni, e Rosario Bonina, 71 anni, contitolare della Veria insieme al figlio. 

Coinvolto un architetto bresciano

Nell’indagine dei carabinieri di Milano è coinvolto anche Simone Firmo, architetto 45enne di Brescia. Simone Firmo è consulente del Comune di Opera e progettista di fiducia della Locate District (società proprietaria dell’outlet “Scalo Milano” di Locate di Triulzi nel Milanese). L’architetto bresciano è accusato di aver manipolato il bando per il campo sportivo. Raggiunto da una misura interdittiva, il Gip scrive: “Valorizzando il fatto che allo stato gli viene contestata un’unica ipotesi di reato, commessa in qualità di professionista privato assegnatario di un incarico di consulenza e progettazione da parte dell'amministrazione comunale, e quindi facendo massima applicazione del principio di proporzionalità cautelare, per il quale la custodia cautelare deve rappresentare sempre l'extrema ratio non altrimenti sostituibile, si ritiene che possa essere idonea la meno grave misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività professionali”.  

Sindaco arrestato: tutti gli aggiornamenti

L’inchiesta - coordinata dai procuratori aggiunti, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi, e condotta dal nucleo investigativo di Milano - era iniziata nel febbraio 2020 dopo una segnalazione su presunti illeciti posti in essere dall'amministrazione comunale. Il sindaco, una dirigente comunale e alcuni funzionari e consulenti del comune - secondo le accuse - avrebbero interferito in alcune procedure di gara per orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi; non solo: avrebbero ricevuto da quest'ultimi "sostanziose utilità", si legge in una nota dei carabinieri.
Diversi i documenti finiti sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. Più nel dettaglio i detective si sono concentrati sulla gara d'appalto per la riqualificazione del centro sportivo comunale (valore di circa un milione di euro); il contratto d’appalto per la manutenzione delle strade comunali (valore di 350 mila euro circa); la fornitura di quattro termo-scanner del valore di circa 15mila euro installati all’ingresso del Municipio, del Comando di Polizia Locale, della biblioteca e della farmacia comunale; la procedura negoziata per la manutenzione del Centro Civico comunale (valore 80mila euro circa) e i lavori di adeguamento dei plessi scolastici (valore di 60mila euro).

Rifiuti nei cantieri e nel Parco Agricolo Sud Milano
Durante le indagini, inoltre, sarebbero stati documentati reati di tipo ambientale. Secondo gli investigatori, infatti, gli imprenditori finiti al centro dell'inchiesta avrebbero stoccato, riutilizzato o interrato - in aree di cantiere nel Comune di Opera e in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano - circa mille tonnellate di fresato d’asfalto e altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza; le loro aziende, sempre secondo le indagini, avrebbero attestato falsamente il regolare recupero dei rifiuti speciali attraverso "formulari" ideologicamente falsi che sarebbero stati ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, questi ultimi indagati a piede libero.

Mascherine ai dipendenti comunali anziché alle Rsa
Non solo. Secondo i detective il primo cittadino di Opera, nei primi mesi della pandemia, avrebbe arbitrariamente distribuito a stretti congiunti e a dipendenti comunali circa duemila mascherine chirurgiche che la Città Metropolitana e la Protezione Civile avevano destinato alle Rsa e alla farmacia comunale.

Il prefetto ha sospeso il sindaco
Il prefetto di Milano Renato Saccone ha sospeso il sindaco, come da prassi quando i primi cittadini sono raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare. Le funzioni del primo cittadino saranno svolte dal vice sindaco Ettore Fusco, peraltro già sindaco di Opera per due mandati in passato.

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