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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Da eroi a bersagli: aumentano le violenze contro medici e infermieri

Sono 2500 gli episodi di violenza denunciati ogni anno in Italia. Sulla pericolosa deriva un convegno del l’Ordine dei Medici di Brescia

Sono passati dalla condizione di “eroi” a quella di “bersagli” di gravi violenze. I medici, gli infermieri e gli operatori sanitari, già provati dalle ondate Covid, che li hanno visti in prima linea nell’assistenza e cura, si devono misurare sempre più di frequente con attacchi fisici, verbali e psicologici che mettono a rischio la loro incolumità e la serenità del loro lavoro.

La pandemia ha esacerbato il nodo della violenza sui sanitari, un problema annoso, spesso sommerso, su cui il Covid ha agito come detonatore, rendendo manifesto il fenomeno. Il Pronto soccorso, gli ambulatori di continuità assistenziale e gli studi medici sono gli scenari che più di frequente diventano teatro di violenze.

Secondo i dati Inail, sono 2500 gli episodi di violenza denunciati ogni anno in Italia dagli operatori sanitari come infortunio sul lavoro. Un numero sottostimato per i medici, dal momento che le denunce Inail riguardano esclusivamente il personale dipendente e non quello convenzionato, fra cui medici di famiglia e guardie mediche. Il 55% dei medici ospedalieri ha subito almeno un episodio di violenza, in base ai dati raccolti dall’Anaao-Assomed. La situazione è molto critica anche per chi lavora sul territorio: serve una maggiore consapevolezza dell’importanza di sporgere denuncia. Questo spesso non avviene e il sanitario tende a subire in silenzio.

Per aprire una riflessione e costruire una cultura della non violenza, l’Ordine dei Medici di Brescia ha organizzato, alle 19 di martedì 5 aprile, un evento promosso dalla Commissione Pari Opportunità, dal titolo “La violenza nei confronti degli operatori sanitari – Da eroi a bersagli”, che potrà essere seguito da remoto, in diretta streaming, da tutta la cittadinanza interessata collegandosi al link presente sul sito ordinemedici.brescia.it.

Con il decreto dello scorso 27 gennaio, è stato scelto il 12 marzo di ogni anno per celebrare la «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari», già istituita con la legge 113 del 2020, per sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.

Di questi molteplici aspetti si parlerà durante l’evento, in cui verranno presentati i dati nazionali e locali relativi alle aggressioni ai sanitari, a cura della dott.ssa Tiziana Candusso, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine. Con l’aiuto di esperti, si approfondirà l’origine dei comportamenti aggressivi tra normalità e patologia, ci si soffermerà sulle manifestazioni di aggressività e violenza nella relazione tra pazienti e operatori sanitari, e si farà il punto sulle nuove norme per la sicurezza dei professionisti sanitari. 

L’evento prevede anche uno spazio denominato “Teatro di violenza”, con attori professionisti che metteranno in scena episodi tratti da casi di cronaca vera che hanno coinvolto operatori sanitari: dalla violenza psicologica alle minacce, fino ad attacchi più diretti all’incolumità fisica del professionista.

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