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Focolaio in un allevamento: scoppia l'allarme aviaria

Si attendono le decisioni dell'autorità sanitaria

Torna l'incubo aviaria nel Bresciano: si sarebbe infatti registrato un significativo focolaio in un allevamento di tacchini in località Casacce, a San Gervasio. Come scrive il Giornale di Brescia, sono attesi già nelle prossime ore i primi provvedimenti dell'autorità sanitaria: anche le associazioni di categoria sono in allerta e aspettano sviluppi. Il focolaio potrebbe essersi scatenato per un contagio dovuto all'avifauna selvatica.

Ai primi di novembre, infatti, era stata segnalata a diversi Comuni della Bassa la positività di alcuni esemplari al virus H5, riscontrata durante le consuete attività di monitoraggio: in particolare si trattava di germani e fischioni intercettati in località Muse a Pontevico, in località Finilungo a Seniga e in territorio di Rovato. 

Rischio aviaria: i divieti già in vigore

Per questo motivo, con riferimento agli allevamenti domestici e privati, in tutti i Comuni del Distretto veterinario 3 di Leno (classificati come zona ad alto rischio di introduzione e diffusione dell'influenza aviaria) era stato disposto il divieto di allevare volatili all'aperto, ovvero deve essere garantito che l'allevamento degli stessi avvenga senza possibilità di contatto con l'avifauna selvatica.

Ma fino ad oggi, in questa stagione, non si erano registrati casi importanti nella nostra provincia. Ora l'allarme sembrerebbe serio, dopo il presunto focolaio in allevamento. Non è la prima volta che succede nella Bassa, dove solo pochi anni fa per lo stesso motivo erano stati abbattuti centinaia di migliaia di capi. 

Che cos'è l'influenza aviaria

Come riferito dall'autorità sanitaria, l'influenza aviaria è un'infezione virale estremamente contagiosa, causata dai virus della famiglia Orthomyxoviridae, genere “Influenza-virus A”. Gli uccelli selvatici, in particolare quelli acquatici migratori, ne sono considerati il serbatoio naturale in quanto in genere non si ammalano, ma sono fonte di contagio per il pollame allevato, principalmente attraverso la via di trasmissione fecale-orale.

L'influenza aviaria nel pollame assume forme diverse se causata da ceppi a bassa o alta patogenicità: nel primo caso si manifesta un'affezione leggera, prevalentemente respiratoria, mentre nel secondo si ha una malattia estremamente grave con mortalità anche molto elevata. Il controllo dell'influenza aviaria si basa sulla prevenzione nei confronti dell'introduzione di virus negli allevamenti industriali, sull'identificazione precoce dei focolai e sull'eradicazione della malattia una volta identificata.

Quando scoppia un focolaio

Le misure di prevenzione si attuano con l'applicazione rigorose delle norme di “biosicurezza” negli allevamenti. L'influenza aviaria è tra le malattie a denuncia obbligatoria: in caso di sospetto si deve darne tempestiva comunicazione al Distretto veterinario competente. A seguito di segnalazione lo stesso distretto dispone il sequestro cautelativo dell'allevamento e l'esecuzione di campionamenti ufficiali: nei focolai confermati ad alta patogenicità sono disposti l'abbattimento e la distruzione degli avicoli presenti nelle aziende infette, delle uova e dei materiali contaminati, oltre al divieto di ripopolamento fino a revoca delle misure restrittive.

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