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Ultras Brescia 1911 e tessera del tifoso: «Voucher, perché no?»

Un lungo documento consegnato sabato scorso, un comunicato che attacca direttamente la tessera del tifoso, e alcune scelte della società Brescia Calcio. Ma l'alternativa, in questo momento, non pare possibile

Una piccola irruzione, nel corso della conferenza di presentazione della nuova campagna abbonamenti del Brescia Calcio. Tante domande, e quell’irritazione diffusa che pare comune tra gli ultras dei Brescia 1911 ex Curva Nord, un attacco diretto alla società e alle scelte non condivisibili degli ultimi anni. Ma anche una sorta di documento ufficiale, un lungo comunicato per ribadire la contrarietà del tifo alla tessera del tifoso, proponendo così una via alternativa, quella dei voucher, quella dei carnet di biglietti.

“Come tutti sanno l’introduzione della famigerata tessera del tifoso ha portato a situazioni paradossali, contraddittorie, ingiuste, penalizzanti e discriminanti: tifoserie, un tempo saldamente unite, divise inesorabilmente, l’ulteriore allontanamento dei tifosi più moderati e soprattutto delle famiglie dagli stadi, sempre più vuoti e tristi; fidelizzazioni raggiunte per mezzo di ricatti e attraverso una sorta di bancomat coercitivo; caro prezzi e costi aggiuntivi, piccole società come la nostra penalizzate in maniera inesorabile. Prima o poi qualcuno dovrà spiegare al Brescia Calcio che la tessera non gli ha portato alcun beneficio ma, al contrario, un danno economico molto rilevante”.

La tessera del tifoso come “strumento iniquo e ricattatorio”, e la sconfitta su ogni fronte del “concetto maroniano legato indissolubilmente alla tessera del tifoso”, fallito miseramente: “Le enormi rivolte popolari, le vittorie in sede legale e gli stadi di ogni categoria desolatamente vuoti”. La tessera come “merce di scambio”, quasi un tentativo di “esercitare qualunque forma di pressione e controllo nei confronti dei propri tifosi”. Un “indegno teatrino” a cui gli ultras Brescia 1911 non voglio sottostare, proponendo così “una forma di fidelizzazione meno repressiva e sicuramente più libera”, i voucher o carnet di biglietti, “gli stessi che la società Brescia Calcio ha adottato nella stagione di Serie A 2010/2011”.

“Come tutti sanno”, si ripete riga dopo riga, e paragrafo dopo paragrafo. La società ha però già risposto, ha detto che mancano i mezzi tecnici, che ci vorrà ancora del tempo.

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