Sospeso nel vuoto, camminando su un filo: "L'equilibrio come armonia"
Il 20enne Filippo Tavelli è ormai il volto noto dello slackline bresciano: tutti i sabati pomeriggio (o quasi) a Campo Marte a Brescia. La disciplina della fettuccia “in armonia tra corpo e natura”
Lo slackline bresciano ha un suo giovane re. Lungi dall'essere una disciplina diffusa e battuta: ma in provincia pare ci sia già un primo crogiolo di appassionati. In ordine: lo slacklining è un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico. Il nome di quest'attività deriva dalla slackline, una nastro di poliestere o nylon tesa tra due punti sulla quale si cammina.
Ci vuole forza, ma soprattutto equilibrio e stabilità. Tra i volti noti della scena bresciana il giovanissimo Filippo Tavelli: classe 1995 e originario di Sarezzo, viene dalla 'scuola' dell'arrampicata a muro. Ora è il leader nostrano della slackline.
Dai primi passi sulla fune, lunga solo pochi metri, fino ai percorsi che di metri ne sfiorano quasi 300 metri. Le discipline: la trickline, che consiste nel creare evoluzioni – tricks, appunto – sopra la fettuccia tentando di non cadere. Poi la longline, il tentativo di camminare lungo una fettuccia la più lunga possibile.
E ancora la highline, una fettuccia tesa ad un'altezza considerevole tanto da obbligare il praticante a indossare un'imbragatura, la waterline – quando la fettuccia è tesa sopra l'acqua – e la rodeoline, in cui si ancora la fettuccia senza metterla in tensione. Nelle ultime settimane Tavelli e soci si sono allenati anche a Zone, in montagna. L'apice di questo sport estremo, infatti, è attraversare la corda sospesi nel vuoto tra crepacci e canaloni.
“Amo la montagna – ha dichiarato a BresciaOggi – e questo sport crea un legame indissolubile con la natura”. Questo in fondo è l'equilibrio: “La nostra consapevolezza tra l'armonia del corpo e la bellezza di ciò che ci circonda”. Il gruppo bresciano si raduna intanto (quasi) ogni settimana, il sabato pomeriggio al Campo Marte di Brescia.