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Dalle scartoffie in ufficio al record di Londra: la favola del bancario che non si ferma mai

Si chiama Cristiano Consolati, ha 51 anni: dagli uffici di filiale (all'Unicredit di Ospitaletto) alle maratone di New York e Londra. E proprio all'ombra del Big Ben ha conquistato il record italiano di categoria

“Fa freddo, c'è vento e ci sono 2 gradi – racconta ricordando quella giornata – ma alzo gli occhi al cielo e penso a tutti i sacrifici. Lo spettacolo che mi circonda: tantissima gente, le urla e le trombe, i tamburi e la musica, le mongolfiere. Corro concentrato, non devo esagerare: ho un obiettivo”. L'obiettivo è il suo record di sempre, l'obiettivo è il miglior tempo italiano di categoria. “Al chilometro 35 entro in una sorta di limbo, ne mancano 7 e mezzo. E' come se fossi dentro me stesso, sento i rumori lontani. Sono solo, parlo e mi dico: sei un maratoneta, sei più forte del dolore e la stanchezza”.

L'arrivo, un'odissea: “Sono a 200 metri dall'arrivo, non capisco più nulla. Le gambe sono pesantissime, sono troppo stanco, la testa trascina il corpo. Ma sono consapevole di aver portato a termine una grande impresa: a 51 anni ho fatto il mio record”. Sul petto il numero 57773, sul cronometro 2 ore, 38 minuti e 9 secondi: terzo di categoria, 236mo assoluto.

“Ho abbracciato i miei figli, Davide e Martina, e mia moglie Daniela: senza di loro non sarei mai riuscito in questa impresa”. Il momento in cui il sudore si mischia alle lacrime: “La pagina più bella della mia storia sportiva”. Di nuovo in ufficio, a Ospitaletto: in mano un foglio e una penna, in testa una nuova (e grande) sfida da vincere.

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