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Sabato, 20 Aprile 2024
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Vaticano: Mario Balotelli si fa "confessare" da Papa Francesco

I campioni di Italia e Argentina in udienza prima dell'amichevole all'olimpico. Balotelli, commosso, chiede al pontefice un colloquio privato

Balotelli commosso in una 'confessione' personale. Messi ammutolito, piccolo piccolo come mai. E poi tanti campioni in fila, più 'disciplinati' di Papa Francesco. Buffon, Higuain, Pirlo, Osvaldo, Lavezzi con i tatuaggi ed El Shaarawy con la cresta: per un giorno ragazzi normali.

Italia e Argentina rivali e amiche, in udienza dal Pontefice argentino, grande appassionato di pallone. Siate uomini prima che campioni, per la gente siete modelli di un un peso inimmaginabile: questo ha chiesto loro il Papa, "e stavolta sarà difficile disattendere impegni e promesse'' ha commentato Buffon. ''Questo sport mi ha offerto le giornate più inconsuete ma una così incredibile non l'avevo mai vissuta", racconterà poi Messi.

VIDEO - Balotelli suona
l'Inno d'Italia al pianoforte

"Per una volta, ho incontrato un argentino più famoso di Lionel", gli farà eco sorridendo il portiere azzurro prima di scherzare sull'assenza del n.10 ("così continuerò ad essere uno dei pochi portieri cui non ha segnato: non ci siamo mai incrociati...").

La festa di mercoledì all'Olimpico sarà senza i big, nè Balotelli nè il quattro volte Pallone d'oro. Tutti e due infortunati, tutti e due determinati ad esserci comunque. Il giorno che rimarrà nei cuori e nei ricordi di tutti, campioni e non, è oggi. Duecento persone, calciatori e dirigenti, prima a piedi nell'incanto dei giardini Vaticani poi nella Sala Clementina a rendere omaggio al Papa venuto 'dalla fine del mondo'. E che anche questa volta chiede di pregare per lui, per la partita - la chiama - nel campo che Dio gli ha dato.

Cesare Prandelli, promotore dell'amichevole in onore di Bergoglio, ha avvertito "un clima speciale: mi sentivo nel luogo giusto, al fianco delle persone giuste". Merito di un Pontefice capace di mettere ciascuno a proprio agio, evocando lo scudetto del '46 del suo San Lorenzo e poi sfidando i giocatori nel ricordo del suo attaccante preferito: "Vediamo se qualcuno di voi ha il coraggio di far un gol come quelli di Pontoni...".

"Ha parlato di bellezza, abilità, cameratismo: un po' da allenatore, ma mettendoci molto di più...", non ha potuto fare a meno di notare Prandelli. "Abbiamo la fortuna di un Papa speciale, ha riavvicinato chi si era allontanato dalla fede. Scuote gli animi, scalda i cuori, indica la strada. Con lui è più semplice diventare migliori", l'impressione di Buffon.

Di sicuro, il nuovo Pontefice ha scosso l'animo di Mario Balotelli: l'attaccante azzurro, al momento di salutarlo, ha chiesto di poter avere un colloquio privato. E a fine udienza, si è appartato per qualche attimo per una 'confessione' personale destinata a rimanere nei cuori di chi ha parlato e di chi ha ascoltato. Poi, prima di tornare a Milano causa infortunio, il centravanti azzurro è rimasto qualche secondo in silenzio, visibilmente commosso.

La 'Pulce' Messi, campione di poche parole e giocate terribilmente semplici, si è fatto ancora più umile. "Non sono riuscito a dir nulla al Papa, c'erano troppe persone: ma una persona così farà bene al mondo, in questi tempi in cui la crisi morte tante gente. Che Cristo illumini la sua opera".

Abete ha promesso un "calcio pulito". E subito il capitano azzurro Buffon ha sottolineato che stavolta forse la scossa di Francesco sarà tale "che tante promesse disattese saranno mantenute". Sabella, ct dei sudamericani, ha parlato degli azzurri come di "fratelli", non solo per le origini di tanti giocatori.

Tutti insieme hanno offerto doni a Francesco. Un pallone autografato dagli azzurri, la 10 biancoceleste dagli argentini, la tessera onoraria del San Lorenzo dal suo presidente Tinelli. I due capitani hanno poi dato il via a una nuova rete educativa tra scuole internazionali, per "l'inclusione" delle diverse culture.

Oggi all'Olimpico sarà piantato un ulivo: lo hanno offerto Buffon e Messi, per un giorno piccoli piccoli, a Francesco. Crescerà e tornerà nei giardini del Vaticano. E' il segno di un possibile nuovo inizio.

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